Vediamo come funziona il bollo auto, quanto e quando si paga, chi ne è esentato e cos’è il superbollo auto.
Come non bastasse il caro benzina, l’assicurazione, la revisione, la manutenzione ordinaria e straordinaria, gli automobilisti devono anche pagare il bollo auto. Una tassa che grava sugli automobilisti solo per il fatto di essere proprietari di un’auto, in proporzione della cilindrata. Per le auto più importanti c’è poi il Super bollo.
In realtà, essendo una tassa regionale, cambia da regione a regione.
Non a caso, un tempo si chiamava Tassa di circolazione, ed era dovuta solo se effettivamente si circolava. Mentre da diversi anni occorre pagarla anche se l’auto resta dormiente nel garage.
Ci sono casi di esenzione ma sono piuttosto ristretti. Vediamo quali.
Quando bisogna pagare il bollo auto
Come spiega Fiscomania, il bollo auto si deve pagare quando si è proprietari di:
- un’autovettura
- autoveicolo ad uso promiscuo
- un autobus
- autoveicoli ad uso speciale
Come detto, va pagata anche quando il mezzo viene tenuto fermo in garage. Quindi, il bollo auto si paga a prescindere dal suo utilizzo, ma come proprietari in quanto tali.
Quando scade il bollo auto
Il bollo auto, per le auto in circolazione, deve essere pagato entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di scadenza della tassa precedente. In caso coincidesse con un sabato o un giorno festivo, il termine viene prorogato al primo giorno lavorativo successivo.
Per le vetture di prima immatricolazione – nuova o registrata per la prima volta in Italia – occorre versare la tassa entro la fine del mese in cui è stata targata. Se coincide con gli ultimi dieci giorni del mese, il termine slitta alla fine del mese successivo.
Come si calcola il bollo auto
Per sapere qual è l’importo del bollo auto, ci si può riferire alla sezione dell’ACI dedicata a ciò, tramite la quale si può anche pagare. Basta inserire pochi dati:
- Tipo di pagamento
- Tipo di veicolo
- Regione residenza dell’intestatario
- Targa
Si verrà così a conoscenza della scadenza e dell’importo e sarà anche come detto possibile pagarlo.
Dove si paga il bollo auto
Esistono tante modalità di pagamento del bollo auto, come:
- pagoBollo online (servizio online di ACI integrato con la piattaforma PagoPA;
- Home banking della propria banca;
- Sportelli ATM abilitati;
- Punti vendita aderenti alla piattaforma PagoPA (tabaccherie, agenzie di pagamento varie, SISAL, Lottomatica, Banca 5, ecc.);
- Presso gli uffici di Poste italiane;
- Presso le sedi ACI o le agenzie di pratiche auto autorizzate e interconnesse a PagoPA.
Chi non paga il bollo auto
Esistono casistiche precise e limitate per non pagare il bollo auto.
- Per disabilità: per le persone diversamente abili o ad un familiare a cui una persona disabile è fiscalmente a carico. Anche in caso di più mezzi, è possibile ottenere l’esenzione per un solo mezzo. Purché il mezzo abbia le seguenti caratteristiche:
- Limite di cilindrata a 2.000 centimetri cubici per auto con motore a benzina;
- Limite di cilindrata a 2.800 centimetri cubici per auto a diesel o ibride, con potenza non superiore a 150 Kw con motore elettrico.
- Auto elettriche o ecologiche: su questa esenzione ogni regione ha stabilito regole di esenzione diverse. Per esempio Lombardia e Piemonte prevedono un’esenzione totale e fin da subito. Altre regioni prevedono esenzioni per i primi 5 anni dall’immatricolazione, ecc. Su questo occorre riferirsi alla propria regione di riferimento;
- Auto d’epoca, con almeno 30 anni di vita: anche qui le cose cambiano da regione a regione, molte prevedono una tassa in caso si circoli con essa. Altre prevedono esenzioni particolari per quelle dai 20 ai 29 anni di vita, ecc.
Superbollo auto: come funziona e quanto si paga
Infine, per le auto con potenza superiore a 185 Kw, la norma prevede che si versino 20 euro per ogni Kw di potenza aggiuntiva dell’auto. Si tratta del cosiddetto superbollo auto.
In generale, sarebbe più giusto riservare il bollo auto solo a quelle di una certa cilindrata. Quindi sopprimendo il superbollo e lasciando solo una tassa per esse.
In fondo, sottrarre qualche centinaio di euro a chi è economicamente più fortunato, non tange loro e consente allo Stato di avere un’entrata da poter investire per la collettività, specie i meno abbienti. Ma l’Italia, si sa, è un paese che non ragiona così.
Qui abbiamo parlato del fenomeno delle “auto polacche“.