Bollette luce e gas: come ottenere rimborso dopo richiamo Antitrust

Bollette luce e gas: come ottenere rimborso dopo richiamo Antitrust

L’Antitrust ha richiamato le “7 sorelle dell’energia” – ovvero Eni, Enel, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie – per i rincari delle bollette di luce e gas avvenuti in maniera unilaterale. Pur avendo avvertito, o almeno avrebbero dovuto farlo, con una lettera i clienti del tocco al rialzo.

L’accusa dell’Antitrust rivolta ai colossi energetici che operano in Italia riguarda il fatto che gli aumenti siano stati eccessivi e sempre effetto di mera speculazione.

Qualora gli aumenti fossero già scattati, gli utenti avrebbero diritto ad un rimborso. Vediamo di seguito come richiederlo.

Come richiedere rimborso per aumento bollette luce e gas

Nel caso in cui si fosse ricevuta la tanto temuta lettera relativa ai rincari delle bollette di luce e gas, in teoria se ne dovrebbe ricevere un’altra della “retromarcia” della propria compagnia energetica di turno. I tempi del nuovo avviso dovrebbero essere di una quarantina di giorni a partire da inizio dicembre, quando è scattato il provvedimento dell’Antitrust. Quindi, approssimativamente entro metà gennaio.

In caso di aumenti già scattati, dovrebbe essere la compagnia a farsene carico in automatico, con uno storno sulla stessa bolletta, la prima che ricade dopo gli aumenti.

Se nel giro di qualche mese il rimborso non dovrebbe vedersi sulla bolletta e non dovrebbe arrivare nessuna altra comunicazione via lettera, dopo essersi accertati che l’aumento tariffario effettivamente ci sia stato, si consiglia di contattare il servizio clienti della compagnia per un reclamo. Se la compagnia risponde picche, è consigliabile rivolgersi ad una Associazione dei consumatori per ottenere delucidazioni sul da farsi.

Aumenti luce e gas: cosa sapere prima di chiudere il rimborso

Come riporta Avvenire, in realtà la cosa non è così semplice ed automatica, in quanto alcune compagnie energetiche hanno già fatto ricorso al TAR. Inoltre, la punizione dell’Antitrust non dovrebbe andare oltre la sospensione dell’attività di impresa per 30 giorni.

L’Autorità dell’Energia e la stessa Antitrust si sono riunite per capire come interpretare la legge chiamata DL Aiuti che contiene disposizioni sull’energia. Sono arrivate a cinque conclusioni, pubblicate a ottobre:

  1. Le variazioni unilaterali dei contratti sono vietate fino ad aprile 2023
  2. Nei contratti che prevedono “evoluzioni automatiche” delle condizioni economiche gli aumenti sono leciti
  3. Nei rinnovi annuali dei contratti PLACET, che applicano condizioni stabilite dall’Arera, i prezzi possono salire se seguono la corretta procedura
  4. Le proposte di rinegoziazione o risoluzione del contratto per “eccessiva onerosità” non possono essere completate finché non si pronuncia il giudice
  5. Il diritto di recesso da parte dei fornitori resta, ma occorre rispettare i tempi indicati nel contratto, che non possono essere inferiori ai sei mesi

Insomma, occorre vedere cosa dice il proprio contratto stipulato, poiché i rincari potrebbero essere legittimi. Il tutto, prima di allarmarsi e muovere guerra, accertandosi sempre che il rincaro ci sia stato realmente.

Aggiornamento del 23 dicembre 2022

Brutte notizie per i consumatori. Come riporta MSN, le bollette rischiano di aumentare. Il Consiglio di Stato ha infatti accolto il ricorso della multiutility Iren – rappresentata dagli avvocati Eugenio Bruti Liberati, Fausto Caronna e Roberto Bonsignore (Cleary Gottlieb) – contro l’Antitrust e in particolare contro il provvedimento dell’Antitrust che bloccava i rincari di luce e gas anche per i contratti scaduti e da rinnovare.

La norma in questione, introdotta con il decreto Aiuti bis ad agosto e in vigore fino al 30 aprile 2023, sospende l’efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura sia dei preavvisi già inviati alla clientela.

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha ritenuto applicarla anche ai contratti scaduti e ha poi messo nel mirino anche altre aziende energetiche. Ora si rischia che anche le altre compagnie facciano lo stesso, con ripercussioni sulle bollette.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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