Incidente aereo Etiopia, rischi anche in Italia: le compagnie aeree che usano Boeing 737 Max 8

Addis Abeba. Capitale dell’Etiopia che a molti rievoca fatti storici. Nella fattispecie, la battaglia che ha portato alla nascita dell’Impero fascista. Ma da lunedì, per noi italiani, revocherà anche altro.

Come ormai saprete, lunedì mattina un Boeing 737 Max 8 della Ethiopian Airlines, diretto a Nairobi con 157 persone a bordo, si è schiantato sei minuti dopo il decollo da Addis Abeba. Le 157 persone a bordo sono tutte morte, tra loro anche 8 italiani. Come ha confermato in conferenza stampa il ministro dei Trasporti del Kenya e successivamente la Farnesina. Le nazionalità delle 157 vittime sono 35, ha precisato il ministro.

Ci vorrà un po’ di tempo affinché i corpi, o ciò che resta, delle vittime, faccia ritorno nelle proprie rispettive patrie. Bisognerà analizzare il DNA dei corpi. Il che lascia capire quale sia il tetro spettacolo a cui ha dato vita il velivolo precipitato.

Sono state anche prelevate le due scatole nere del Boeing, per capire cosa sia successo. Pare però sia escluso l’errore umano. Nel frattempo, il colosso americano con sede a Seattle, ha reso noto che entro aprile ci sarà un aggiornamento del software dei suoi utilizzatissimi aerei.

Tuttavia, sono già 8 i Paesi che hanno deciso di lasciare a terra i Boeing 737 Max 8. Inizialmente sono stati Etiopia, Cina, Indonesia e Cayman. A cui si sono aggiunti Australia, Argentina e Corea del Sud.

Occorre poi aggiungere il Boeing 737 Max 8 è già stato protagonista di un incidente: il volo Lion Air, nell’ottobre 2018. Decollato da Giacarta alle 6:20 locali (23:20 UTC) e sarebbe dovuto atterrare a Pangkal Pinang alle 7:20. Tutti i 189 passeggeri sono morti. Tra loro c’era anche l’ex ciclista italiano Andrea Manfredi, che si trovava a Giacarta per lavoro dopo essere stato ad Hong Kong.

Usa ed Europa per ora nicchiano. Fatto sta, però, che anche nei cieli italiani volino compagnie che utilizzano il modello precipitato in Etiopia. Vediamo quali sono e chi sono gli italiani morti [sta_anchor id=”boeing”]nell’incidente[/sta_anchor].

Boeing 737 Max 8 in Italia quali compagnie

Boeing 737 Max 8

Quali compagnie utilizzano il Boeing 737 Max 8 in Italia? Come riporta il Corriere della sera, L’unica certezza è che al 31 gennaio 2019 – secondo i documenti ufficiali depositati da Boeing – di 737 Max (nelle sue varianti -7, -8, -9, -10) ne sono stati ordinati 5.111: più della metà (2.634) sono Max 8. Mentre gli apparecchi consegnati sono 350. Quasi tutti di questi volano o hanno volato almeno una volta nell’ultima settimana.

In Europa Norwegian Air Shuttle – la low cost nordica concentrata soprattutto sui voli transatlantici – ne ha richiesti 110: 18 di questo sono già in servizio nei cieli del Vecchio Continente. Da noi – a Catania – volano anche i Max 8 di flydubai, il vettore a basso costo degli Emirati Arabi Uniti.

A Catania, ma anche a Palermo e Roma e Napoli e Milano decollano e atterrano pure i tre Max 8 di Air Italy, l’ex Meridiana rilanciata poco più di un anno fa con il 49% di Qatar Airways: alla società italiana Doha ha dato in leasing parte dell’ordine di Boeing per il corto e medio raggio.

Questo è quanto dichiarato da Air Italy:

Con riguardo al 737 Max 8 e a tutti gli aeromobili in flotta la compagnia si trova in piena conformità con le disposizioni delle autorità aeronautiche e alle procedure operative e direttive del costruttore Siamo in costante contatto con le autorità e ne seguiremo le direttive con l’obiettivo di garantire un servizio improntato alla massima sicurezza del volo”.

L’altra compagnia aerea europea che utilizza il modello incriminato, Norwegian Air, per bocca di Tomas Hesthammer, fa sapere:

Tutti i nostri 737 Max stanno operando normalmente e stiamo dialogando con Boeing e seguiamo le loro istruzioni e le raccomandazioni delle autorità aeronautiche”.

Italiani morti in Etiopia chi sono

Come riporta Quotidiano.net, tra gli italiani a bordo del volo caduto in Etiopia, ci sono tre iscritti alla onlus Africa Tremila con sede a Bergamo: il presidente Carlo Spini, la moglie Gabriella Vigiani, e il tesoriere Matteo Ravasio. I primi sono originari della provincia di Arezzo, il terzo è un commercialista residente a Bergamo.

Nella lista figura anche l’assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale, Sovrintendente del Mare della Regione. Tusa era diretto in Kenya, per un progetto dell’Unesco, dove era già stato nel Natale scorso.

Tra le vittime del disastro aereo c’è poi Paolo Dieci, residente a Roma, presidente della ong Cisp e rete LinK 2007, un’associazione di coordinamento consortile che raggruppa importanti Organizzazioni Non Governative italiane, in particolare 14 ong: Cesvi, Cisp, Coopi, Cosv, Gvc, Icu, Intersos, Lvia, Medici con l’Africa Cuamm, Ccm, Elis, World Friendss, Ciai e Amref.

Nella lista ci sono infine i nomi di Virginia Chimenti, funzionaria del World Food Programme dell’Onu, Rosemary Mumbi e Maria Pilar Buzzetti, anche lei funzionaria Onu.

AGGIORNAMENTO ALLE 21:21

Anche l’Italia si unisce a Regno Unito, Francia e Germania e a gran parte dei paesi europei annunciando di aver bandito tutti i voli nel suo spazio aereo dei Boeing 737 Max 8. In realtà, potrebbero essere banditi da tutti i cieli europei, per direttiva dell’agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa)

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