Chiude Big Maxicinema: crisi Settima arte non risparmia multisale

Chiude Big Maxicinema: crisi Settima arte non risparmia multisale

Il Cinema è in crisi“. Quante volte lo abbiamo sentito dire? La cosiddetta “settima arte” è già sopravvissuta a due profonde crisi: la prima, portata dalla diffusione a livello di massa delle tv nelle case. La seconda, dall’avvento di internet, che ha portato il fenomeno della pirateria. Chiude così anche il Big Maxicinema di Marcianise.

Il cinema però ce l’ha sempre fatta, riuscendo a rinnovarsi. Per esempio, dagli anni ’80 arrivarono le grandi produzioni fantascientifiche, con capolavori cult che ancora oggi mostrano tutta la loro straordinaria freschezza. Mentre dagli anni 2000 sono arrivati i film dedicati ai supereroi Marvel, soprattutto, ma anche Dc Comics. Che hanno riportato nelle sale giovani e giovanissimi.

Certo, i registi del cosiddetto cinema d’autore possono storcere il naso. Ma, ovviamente, i soldi che contano li portano i film spettacolari o quelli frivoli. Che portano così i soldi all’intero indotto che consentono anche di produrre film di nicchia, molto più profondi nei contenuti, ma che magari non richiamano le grandi masse.

Chiude il Big Maxicinema di Marcianise

Ma la crisi di oggi sembra davvero profonda e non risparmia neanche le grandi sale. Ultimo caso quello dello storico Big Maxicinema di Marcianise, in provincia di Caserta. Sito sullo stradone che porta dritto dritto alla magica Reggia di Caserta.

Uno dei primi multisala in Campania, con la struttura che, come riporta Fanpage, sarà ceduta ad una azienda di alimentari, lasciando a casa 12 dipendenti. L’ultima proiezione ufficiale ci sarà il 28 febbraio.

Il Big Maxicinema ha una storia ventennale alle spalle ed è stato tra i primi multisala in Campania, prima che arrivassero altri colossi non lontani da lì come Uci Cinemas a Casoria o nel centro commerciale Campania, sempre in provincia di Marcianise.

Su Facebook sono nate diverse pagine di sostegno, come “il BIG MAXICINEMA NON DEVE MORIRE“, che chiedono un intervento delle istituzioni per non depauperare il territorio di un presidio importante di cultura e spettacolo.

Nel casertano in questi mesi avevano già chiuso il cinema San Marco di Caserta e il Duel, colpito da un incendio l’estate scorsa.

Crisi dei Cinema: a Roma è una strage

La crisi delle sale cinematografiche non risparmia ovviamente la capitale del cinema italiana: Roma. Ad agosto ha chiuso il multisala King a via Fogiano 27, due passi da Villa Ada e piazza Crati nel Trieste-Salario.

Come riporta Roma Today, a Roma hanno chiuso 43 cinema, 53 sono stati trasformati in altro (soprattutto supermecati e bingo, ma anche ristoranti o altre attività commerciali), solo 5 hanno riaperto.

A febbraio 2022 il presidente dell’Atip, associazione teatri italiani privati, aveva già previsto che per giugno il 40% delle sale, anche cinematografiche, avrebbero chiuso. Nel solo quadrante Parioli-Pinciano-Salario sono diversi i cinema che hanno già chiuso. Prima del King, infatti, hanno smesso di trasmettere pellicole l’Europa, il Roxy e il Caravaggio. In anni meno recenti si erano spente le luci anche all’Embassy.

La crisi dei Cinema tra Pandemia, guerra e piattaforme streaming

Questa volta la crisi delle sale cinematografiche sembra più profonda e forse irreversibile. Certo, nel periodo natalizio film come l’attesissimo Avatar 2, la nuova pellicola dei Me contro te e l’ultimo lavoro del trio Aldo-Giovanni-Giacomo, ha portato una boccata d’ossigeno. Ma passata la spinta delle feste, da metà gennaio i numeri sono tornati impietosi e difficilmente ci saranno altri sussulti. A parte quelli portati da eventuali film Marvel.

Questa volta le ragioni sono tante: la pandemia innescata manco a dirlo dal Covid-19, che ha portato prima la chiusura delle sale e poi la riapertura a singhiozzo per almeno due anni. Chiusura che ha aumentato la disaffezione per la visione dei film nelle sale e la scoperta per molti della comodità di fruire della visione comodamente a casa. Anche grazie a Tv prestanti dal punto di vista grafico e dimensionale.

La seconda è l’avanzata delle piattaforme di streaming, accelerata proprio dalla chiusura delle sale. Il che ha ingigantito i profitti di colossi come Netflix, soprattutto, ed Amazon Prime Video, che hanno così potuto implementare le proprie produzioni, soprattutto a livello di serie di successo. Si veda Squid Game, Drahmer o Mercoledì Addams. Anche la Disney ha incrementato la propria posizione sul web con un proprio canale.

Terza causa la guerra in Ucraina, che ha comportato una speculazione in termini di costi energetici. Portando così grosse difficoltà alle case di produzione ma anche rincari dei biglietti che allontanano ulteriormente le persone.

Insomma, una serie di concause che porterà alla chiusura di tante altre sale. Probabilmente, arriveremo alla futura presenza di poche multisale per ogni provincia italiana. Adibite soprattutto per la visione di film spettacolari.

E vale sempre la pena guardare la scena finale di Nuovo cinema paradiso. Per ricordarci cos’è stato il cinema e cosa forse non sarà più.

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