Biden autorizza uso di missili americani in Russia: il ‘colpo di coda’ di Sleepy Joe

Biden autorizza uso di missili americani in Russia: il ‘colpo di coda’ di Sleepy Joe

Sebbene le elezioni americane abbiano decretato la netta vittoria di Donald Trump, come chiaro segnale degli americani rispetto alla volontà di un cambio di rotta radicale rispetto agli ultimi 4 anni di governo democratico, l’amministrazione Biden spara le sue ultime cartucce non prendendo minimamente in considerazione tutto ciò. E approfittando del fatto che in America non viga il “semestre bianco” come in Italia e il presidente in carica può prendere decisioni anche importanti pur mancando poco tempo alla fine del proprio mandato.

E così, come riporta ANSA, Sleepy Joe, in una sorta di colpo di coda, ha autorizzato Kiev a usare i missili a lungo raggio americani Atacms, con una gittata fino a 300 chilometri, per colpire in Russia. Secondo i funzionari Usa le armi probabilmente saranno dispiegate all’inizio contro le truppe russe e nordcoreane in difesa delle forze ucraine nelle regione di Kursk.

L’Ucraina prevede di condurre i suoi primi attacchi a lungo raggio nei prossimi giorni, senza però rivelare dettagli per motivi di sicurezza operativa. Il tutto, nonostante Putin abbia già messo in guardia a settembre sull’autorizzazione all’uso di Atacm spiegando che Mosca lo considererebbe come una “partecipazione diretta” dei Paesi della Nato alla guerra in Ucraina.

Non a caso, questa decisione di Biden (o, meglio, di chi lo manovra) non piace neanche ai fedelissimi di Trump.

Guerra in Ucraina: il fallimento di Scholz

In questi giorni, il cancelliere tedesco Olaf Scholz aveva ripreso dopo diverso tempo il dialogo con il presidente russo, Vladimir Putin, tentando una nuova disperata possibilità di fermare la guerra in Ucraina. Anche in vista delle prossime elezioni anticipate in Germania, paese economicamente devastato dalla situazione geopolitica.

Tuttavia, neanche il tempo di posare la cornetta, che Mosca ha dato seguito a una pioggia di missili sul territorio ucraino: 120 missili e 90 droni. L’attacco, uno dei più massicci dal 24 febbraio 2024, ha causato ingenti danni alle infrastrutture energetiche e almeno 10 vittime anche nelle zone occidentali del Paese tanto che la Polonia ha fatto decollare i caccia a scopo precauzionale.

Scholtz sta tentando di coinvolgere anche la Cina nei negoziati. Tuttavia, secondo un rapporto Ue, proprio il paese asiatico fornirebbe ai russi droni di tipo militare di proprietà di una compagnia russa: l’Almaz-Antey. Inoltre, sempre dall’Asia e da un paese comunista, in pieno stile Cold War, arriverebbe appannaggio di Putin un sostanziale aiuto. Quello della Corea del Nord, la quale, secondo un rapporto di Bloomberg, potrebbe inviare fino a 100.000 soldati in Russia (oltre agli armamenti e agli uomini già inviati).

I buoni rapporti di Trump con Putin e Kim Yong-un

Insomma, tutto lascia intendere che per vedere qualche novità positiva sul conflitto ucraino occorrerà aspettare i primi mesi del 2025. Quando la macchina dell’amministrazione Trump si metterà in moto. Anche perché Trump vanta buoni rapporti anche con il presidente nordcoreano, Kim Yong-un, essendo stato artefice di uno storico riavvicinamento tra le due Coree. Vanificato poi dall’arrivo di Biden alla Casa bianca.

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