Batman, per studio universitario è un criminale: come vengono sprecati i soldi pubblici

Proprio qualche giorno riflettevo su come alcuni dei più recenti film su Batman lo dipingano come un paladino della Borghesia. Uno strenuo difensore dell’ordine contro chi cerca di destabilizzarlo al fine di dare maggiore potere agli ultimi e combattere le ingiustizie. Insomma, hanno ribaltato l’idea che l’immaginario collettivo ha sempre avuto di lui.

Penso a film come Batman returns, quando l’uomo pipistrello combatte Penguin, dimenticato nei bassifondi dove lo avevano abbandonato i suoi genitori per le deformità che aveva dalla nascita. Nonché catwoman, segretaria uccisa per aver sgamato gli illeciti del suo capo, ma poi salvata dai gatti.

O alla trilogia di Cristopher Nolan, quando Batman nel primo episodio deve contrastare la setta delle ombre che lo ha formato, perché vuole distruggere una Gotham corrotta e farla risorgere più pura dalle sue ceneri. Mentre nel terzo episodio deve fermare il forzuto Bane, anch’egli proveniente da quel gruppo, per lo stesso scopo.

In Joker, invece, Arthur Fleck è un disadattato mentale che ne subisce di ogni e sarà proprio ciò a renderlo un criminale. Mentre Bruce Wayne (come noto il futuro Batman) appare un agiato bambino, con il ricco padre che cerca la carriera politica.

Tuttavia, una Università italiana si spinge oltre e bolla Batman perfino come criminale. Si tratta della Scuola Superiore Sant’Anna (SSSA), un istituto pubblico di istruzione universitaria a ordinamento speciale con sede a Pisa. Lo studio è stato prodotto nel corso del seminario dal titolo “Is the dark knight above the law? Diritto e Giustizia nell’universo narrativo di Batman“. Ecco a quali risultati [sta_anchor id=”batman”]giunge[/sta_anchor].

Studio su Batman della Scuola Sant’Anna di Pisa

batman studio universitario

Come riporta Il Giornale, Giuseppe Martinico, docente di diritto e promotore del corso, ha così “condannato” Batman in una intervista al Corriere della sera:

“Batman è certamente un criminale perché anche se non è un assassino e non uccide, viola i più fondamentali principi del diritto, si allea con i malviventi per combattere altri delinquenti e dunque galleggia in quella zona grigia che anche oggi purtroppo conosciamo”.

Poi prosegue

“Vive in una sorta di universo multiplo – spiega il docente – A volte può essere paladino della giustizia e criminale allo stesso tempo. Ma tutto questo scandisce la storia dell’uomo, anche nell’Antigone ci sono personaggi simili, per esempio. Batman è un moderno Robin Hood. Però, anche l’arciere di Sherwood, che rubava ai ricchi per donare ai poveri, è un fuorilegge e dunque un criminale”.

Neanche la dolorosa infanzia scuserebbe le alleanze con personaggi di dubbia lealtà:

“Si allea persino con gli assassini dei genitori per combattere un altro delinquente. Ma il fine non giustifica i mezzi”

conclude il professor Martinico.

Le riflessioni che mi vengono in mente sono due. La prima: Batman viene accusato di allearsi con i criminali per combattere il crimine. Ma dove? Quando? Ammetto di non conoscere la versione cartacea a fumetti e forse c’è qualche episodio in cui ciò avviene. Del resto, Batman è stato creato nel lontano 1939 ed è stato proposto in molte salse. Tuttavia, la versione più originale e attinente lo vede al massimo alleato con Robin e Batwoman.

La seconda riflessione verte invece sulla reale utilità di questo studio e su come vengano buttati i soldi pubblici all’interno delle Università italiane. Purtroppo ancora vittime di baronie, corsi inutili e finanziamenti “a pioggia mal spesi”.

Di corsi universitari come questi in Italia se ne fanno ancora molti, anziché preparare gli studenti concretamente al mondo del lavoro. Chissà, magari se Batman esistesse davvero, combatterebbe anche questo tipo di ingiustizia.

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