Baiano è un Comune campano con oltre 4700 abitanti. Il territorio si trova per il 60% su territorio pianeggiante e il restante 40% in collina. In una valle limitata a sud dai monti di Lauro e ad est e a nord dall’Appennino Campano. Fa parte della Comunità montana Partenio – Vallo di Lauro.
Il nome potrebbe derivare dalla epoca romana: praedium Badianum (“podere di Badio”). All’epoca facente parte del territorio di Abella, oggi Avella.
Importante la vena sportiva, vantando ben 5 giocatori che hanno militato tra Serie A e Serie C. Interessante anche l’attività nel Basket e nella Pallacanestro.
Vediamo la storia di Baiano e cosa vedere a [sta_anchor id=”baiano”]Baiano[/sta_anchor].
Baiano storia
Qual è la storia di Baiano? Di origine romana, ha fatto poi parte del longobardo ducato di Benevento e del normanno principato di Salerno. Nel 1129 era il casale di Avella, mentre nel 1210 era tassato separatamente. In seguito fu feudo degli Orsini e quindi fece parte della baronia di Avella.
Acquisì l’autonomia alla fine del 1600. Ad inizio ‘700, divenne comune autonomo con il nome di Bajano (che mantenne fino ad inizio ‘900) e fece parte in passato della provincia di Terra di Lavoro. Con l’unità d’Italia fu assegnata alla provincia di Avellino.
Fino al 1923 (data dell’abolizione del mandamento come suddivisione amministrativa) fu capoluogo del mandamento omonimo e fu sede della pretura, del carcere mandamentale e di altri uffici amministrativi.
Le vicende storiche successive di Baiano seguirono quelle di molti comuni in provincia di Avellino. La difficile ricostruzione del Dopoguerra, l’emigrazione verso altre zone d’Italia e all’estero. Il terremoto del 1980 che sconfisse definitivamente ogni volontà di rilancio.
Baiano cosa vedere
Cosa vedere a Baiano? Questi i principali luoghi d’interesse:
- Il centro storico, che prende il nome di Quartiere Vesuni
- La Chiesa di Santa Croce
- La Chiesa dei SS Apostoli
- La Chiesa di Santo Stefano Protomartire
- L’Eremo di Gesù e Maria
- Vallone Sorroncello (650 m s.l.m.)
Festa del Maio di Baiano cos’è
Menzione a parte merita la Festa del Maio. La quale, come riporta Wikipedia, si divide nelle seguenti tappe:
- Tra il 13 e il 24 dicembre si tengono le cosiddette “mess ‘e notte“, celebrate alle 5 di mattina per consentire di andare al lavoro
- In un cortile del centro storico, della famiglia Canonico-Pradal, viene allestito un presepe e la sera della vigilia di Natale vi si porta in processione il Bambino Gesù.
- Durante la messa nella chiesa della Santa Croce, vengono benedette le carabine e gli attrezzi da boscaiolo.
- Dopo la messa il boscaiolo che ha per tradizione dal 1965 (Lippiello Giuseppe detto O’Battaglione, Classe ’45) si reca insieme al popolo Baianese, nel “bosco di Arciano“, la zona collinare di Baiano, per tagliare un albero, “il Maio“, preventivamente segnato da due grandi “S” di colore rosso in onore del patrono, Santo Stefano.
- Si ritorna in Chiesa per portare il tronco. Nel piazzale vengono poi sparati colpi con le vecchie carabine ad avancarica e l’albero viene eretto in un buco appositamente preparato, tirato da tre funi disposte su tre punti del piazzale.
- Il membro di una famiglia che ha per tradizione tale compito, si arrampica sul tronco per sciogliere le funi. Un gesto di buon auspicio per l’anno che verrà.
- Il giorno di Natale dopo pranzo si raccolgono le fascine casa per casa. Utilizzate poi la sera per accendere un grande falò nel piazzale (chiamato in dialetto ‘o fucarone), che conclude la festa.