I tagli riguarderanno soprattutto il gigantesco stabilimento nel nord della Svezia, a Skelleftea. Qui la cesoia colpirà circa 1.000 posti di lavoro.
Dopo la recente notizia che vede Volkaswagen annunciare la possibilità di chiudere 2 stabilimenti in Germania, con conseguente licenziamento di migliaia di dipendenti, complice la poco fortunata virata green dell’industria automobilistica che rischia di provocare un drammatico testacoda, arriva un’altra brutta notizia per le auto elettriche. Questa volta dalla Svezia, tanto che si parla di “tempesta svedese“.
Si tratta della Northvolt – produttore svedese di batterie per veicoli elettrici – che ha annunciato il taglio di ben 1.600 dei suoi oltre 6.000 posti di lavoro. Praticamente un quinto della sua forza lavoro.
Auto elettriche: il caso Northvolt
Come riporta Libero, i tagli riguarderanno soprattutto il gigantesco stabilimento nel nord della Svezia, a Skelleftea. Qui la cesoia colpirà circa 1.000 posti di lavoro. Come ammesso dalla stessa azienda.
Ora si teme che questa “tempesta svedese” possa travolgere altri paesi europei e le loro aziende. Del resto, il settore dell’automotive occidentale è già piuttosto indebolito, da anni di recessioni e concorrenza spietata delle aziende asiatiche più snelle e moderne. Con i grandi colossi che si stanno mettendo insieme per cercare di resistere. Si veda la nostra FIAT, assorbita da Peugeot.
Come spesso detto su queste pagine, le auto elettriche dovrebbero essere destinate a un utilizzo marginale e non massivo. Almeno fino a quando non saranno risolti dei limiti e dei difetti oggi ancora grossi.
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