Austria, il nuovo Governo non si è ancora insediato che Ue già pensa a boicottaggio

Austria, il nuovo Governo non si è ancora insediato che Ue già pensa a boicottaggio

Potremmo chiamarlo “metodo Romania“. E’ quello messo in pratica da autorità giudiziarie interne e organizzazioni sovranazionali per mettere fuori gioco quei governi che non piacciono alle elite globaliste. Perché considerati filo-russi, poco disponibili a praticare le scellerate politiche green, non propense all’accoglienza dei migranti senza alcuna politica di gestione.

In Romania, per esempio, le elezioni sono state annullate perché avrebbero probabilmente ostruito alla nascita della più grande base Nato in Europa. Ora la stessa sorte rischia di toccare all’Austria, paese che fino a ieri rientrava tra quelli frugali, rigorosi, alleati della Germania guidata dalla Merkel, che stava anche per partorire una possibile guida per tutto il vecchio continente: Sebastian Kurz, la cui carriera politica è stata stroncata da uno scandalo. Sebbene abbia trovato presto soddisfazione dopo il prematuro ritiro lavorando come imprenditore e finanziere presso fondi americani e mediorientali.

Ora, invece, il paese confinante con l’Italia non piace più perché al governo potrebbe finirci una coalizione di destra-estrema destra, formato dal Partito della libertà di estrema destra (FPÖ) – il cui leader Herbert Kickl è il favorito per diventare cancelliere – e il Partito popolare conservatore (ÖVP).

Austria, governo di estrema destra boicottato da Ue?

Come spiega Politico, la nazione alpina rischia di essere punita dalla Commissione europea per la spesa pubblica eccessiva dal 2024 al 2026.

Per evitare di essere posta sotto il regime speciale dell’Unione europea per gli spendaccioni, Vienna deve ora presentare alla Commissione un piano credibile per tagliare la spesa entro il 21 gennaio.

La Commissione ha ritardato il processo a novembre per dare a Vienna più tempo per mettere ordine in casa. Come parte dell’accordo, si prevede che

l’Austria presenti una serie di misure che dimostrino che può ridurre il suo deficit di spesa pubblica al di sotto del 3 percento del PIL nei prossimi anni entro la prossima riunione dei ministri delle finanze dell’UE, nota come ECOFIN, il 21 gennaio.

Un portavoce della Commissione ha detto a POLITICO che per soddisfare i requisiti, il pacchetto

dovrebbe essere annunciato in modo credibile e sufficientemente specificato ben prima dell’ECOFIN di gennaio

Il governo subentrante in Austria potrebbe pertanto già ritrovarsi in serie difficoltà nel rispettare le regole di spesa europea. L’Ue, insomma, usa l’arma della finanza per boicottare i governi che non le sono graditi. Noi in Italia ne sappiamo qualcosa…

Occhio anche alla Germania…

Anche la Germania, prossima al voto e con un’alta possibilità che a spuntarla sia il partito di estrema destra Alternativa per la Germania, è stata messa sotto sorveglianza dalla Commissione europea.

L’estrema destra sta dilagando in Europa proprio come un secolo fa. Alimentata dagli stessi problemi: democrazie stantie, corruzione di chi ha governato fino a ieri, disoccupazione dilagante, immigrazione incontrollata.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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