Europa nuovamente colpita dal terrorismo islamico, dopo un breve periodo di pace apparente. Colpita proprio nel pieno del suo cuore geografico, politico ed economico: Berlino. E’ accaduto nel quartiere di Charlottenburg, nel centro di Berlino Ovest, dove un tir nero a luci spente si è scagliato contro un mercatino di Natale. Rispettando il diktat lanciato dai terroristi già da diversi mesi: utilizzare i tir come armi di distruzione di massa. Proprio come già accaduto a Nizza. Inoltre, i terroristi islamici starebbero puntando ai mercatini di Natale.
Il bilancio definitivo dell’attentato di Berlino è di 12 morti e 48 di feriti, 14 dei quali in gravissime condizioni. Ci sarebbe anche un’italiana. Se la scelta dei terroristi questa volta è ricaduta sulla capitale tedesca, è perché hanno voluto colpire l’Europa nel suo punto nevralgico. Ma Berlino è un cuore senza colpe. Inoltre, siamo stati colpiti anche noi italiani, ancora una volta. Tra le vittime, anche in questo attentato, c’è una italiana. Vediamo di seguito in quale zona di Berlino è stato l’attentato, perchè è stata colpita Berlino e chi è l’italiana coinvolta nell’attentato.
In quale zona di Berlino è accaduto l’attentato
In quale zona di Berlino è accaduto l’attentato? L’attentato di lunedì 19 dicembre, alle 20.15, è avvenuto nel quartiere “bene” ma anche a vocazione turistica di Berlino Ovest: Charlottenburg. Precisamente a Breitscheidplatz, nei pressi della Kurfuerstendamm, vicino alla chiesa intitolata al Kaiser Guglielmo; la cui particolarità è la cupola lasciata volutamente danneggiata. Infatti, viene anche chiamata affettivamente dai berlinesi “dente cariato”, proprio perché lo rievoca. La zona può essere considerata la più commerciale della parte occidentale di Berlino, ricca di negozi anche di lusso. Non lontano da lì si trova pure il famoso Zoo di Berlino e i centri commerciali KaDeWe ed Europa Center.
Come è accaduto l’attentato di Berlino
Come riporta LaRepubblica, in base a una prima ricostruzione, il Tir era partito dall’Italia e doveva fermarsi a Berlino per consegnare un carico di ponteggi d’acciaio. Il proprietario dell’azienda di trasporti con sede a Danzica, Ariel Zurawski, ha riferito che alla guida del mezzo c’era un suo cugino, camionista da 15 anni, che gli aveva detto di volersi fermare nella capitale tedesca per la serata prima di rientrare in Polonia. Zurawski ha aggiunto che dalle 16 nessuno aveva più avuto notizie del suo congiunto. Neppure la moglie era riuscita a parlargli. L’ipotesi che emerge da questo racconto è che il camion sia stato in qualche modo dirottato presumibilmente da un pakistano. Il quale ha costretto l’autista a guidare fino al luogo della strage, per poi essere eliminato dal dirottatore o essere ucciso dalle forze dell’ordine. La rivendicazione da parte dell’Isis è arrivata ieri sera, tramite Amaq, l’agenzia di stampa affiliata allo Stato Islamico.
Chi è l’italiana morta a Berlino
Come detto, tra le vittime c’è anche un’italiana. Trattasi di Fabrizia Di Lorenzo, 31 anni, originaria di Sulmona (L’Aquila) che lavorava nella capitale tedesca da tre anni. Stava scegliendo i regali raccontano le amiche e sarebbe rientrata in Italia domani per passare le feste di Natale con la famiglia. Come riporta Il Corriere della sera, sul suo profilo Linkedin, Fabrizia aveva scritto che da quasi due anni lavorava per un’azienda di trasporti a Berlino ma viveva in Germania dal 2013, quando aveva trovato impiego presso la Bosch. Nel Paese aveva anche fatto l’Erasmus durante gli anni universitari. Si era laureata a Roma alla Cattolica in Mediazione linguistico-culturale e dopo la triennale aveva conseguito la laurea magistrale in Relazioni internazionali e diplomatiche a Bologna.
Perché è stata colpita Berlino
L’Isis ha colpito Berlino per colpire tutta l’Europa. Del resto, la capitale tedesca è l’epicentro geografico dell’Europa. Ma anche quello economico e quello politico. Tuttavia, se si guarda la storia della Germania dagli anni ’90 ad oggi, ovvero da quando è iniziato (o forse meglio dire ripreso, se si guarda ai secoli passati) lo scontro Medioriente-Occidente, questo attentato è ingiusto. La Germania offre grandi opportunità a milioni di musulmani, offrendo loro occasioni lavorative e di mettersi in proprio. Ospita la più grande comunità turca in Europa ed è amica proprio del loro Presidente, Erdogan, nemico di Assad. Ancora, la Germania non ha partecipato a nessuna delle folli guerre promosse dagli occidentali nel Medioriente, praticando una politica estera moderata, speculativa certo ma mediatrice. Infine, la Germania lo scorso anno ha aperto le porte a una grande massa di profughi siriani. Qualcuno rievocherà il Nazismo, ma, se tanto mi dà tanto, ad attaccarla dovevano essere israeliani.
Attentato ad ambasciatore russo in Turchia
Un attentato che fa il paio con un altro consumatosi sempre lunedì sera, ma ad Ankara, Turchia. Dove ad essere stato ucciso è l’ambasciatore russo Andrey Karlov, mentre parlava in una mostra fotografica. L’attentatore, un poliziotto, per entrare alla Galleria d’arte ha mostrato il tesserino. Poi, dopo aver ucciso l’ambasciatore, ha cominciato a sparare gridando “vendetta” e poi “Aleppo” o “noi moriamo in Siria voi morite qua”. Mevlut Mert Altintas, aveva 22 anni e faceva parte delle unità anti-sommossa di Ankara. In due occasioni aveva anche prestato servizio per la scorta del presidente Erdogan.
Probabilmente, più Isis perderà terreno in Siria, più porterà la guerra in Europa. In Italia forse non gli conviene ancora, date le nostre porte spalancate. Quanto a Berlino, quando in una città ci sei stato (come già successo con Bruxelles e Parigi), il dispiacere diventa doppio.