Assistente sociale: come si diventa, quanto guadagna, sbocchi

Assistente sociale: come si diventa, quanto guadagna, sbocchi

Vediamo come si diventa assistente sociale, cosa fa, i requisiti, le tipologie, quanto guadagna, gli sbocchi professionali, se conviene.

L’Assistente sociale è una professione che svolge un ruolo molto delicato, destinato soprattutto a quanti – di diversa età, status sociale, genere, ecc – necessitano di essere “accompagnati” nel proprio reintegro verso la società. Una professione importante come quella dello psicologo.

Una professione richiesta in più ambiti, che prevede anche un preciso percorso formativo con tanto di iscrizione all’Albo professionale.

Di seguito, dunque, vediamo come si diventa assistente sociale, cosa fa, i requisiti, le tipologie, quanto guadagna, se serve la Partita Iva, gli sbocchi professionali, se conviene davvero.

Come si diventa assistente sociale: quale laurea serve?

Come si diventa assistente sociale? Al momento della scrittura, bisogna iscriversi alla triennale in Servizio sociale, classe di laurea L-39. Occorrerà però superare prima un test d’ingresso.

La laurea triennale già da accesso all’esame di Stato per ottenere l’abilitazione a operare come assistente sociale semplice (noto anche con l’acronimo AS).

L’esame si articola in 2 prove scritte, un colloquio orale e una prova pratica sulla risoluzione di un caso proposto dalla commissione. Superato questo, è possibile iscriversi all’albo professionale nella sezione B. Indispensabile per operare, sia nel pubblico che nel privato.

Inoltre, la laurea triennale già conferisce la possibilità di iscriversi a un Master di I livello, per aumentare le proprie competenze e quindi chance lavorative.

Per quanti vogliono e possono, è anche possibile conseguire una laurea magistrale, in uno dei seguenti indirizzi:

  • 57/S – Programmazione e gestione delle politiche sociali;
  • LM-87 – Servizio sociale e politiche sociali.

Si diventerà assistente sociale specialista, ma occorrerà sempre sostenere l’esame di Stato per operare come tale. Il quale, una volta superato, dà l’accesso all’albo professionale alla lettera A. Con maggiori competenze e possibilità lavorative rispetto alla qualifica semplice.

La laurea magistrale permette di iscriversi a corsi di perfezionamento, master di II livello e dottorati di ricerca.

Cosa fa un Assistente sociale: le mansioni

Vediamo le tante mansioni di un assistente sociale:

  • si impegna per il reinserimento di ex detenuti sociale e lavorativo;
  • gestisce le pratiche di adozione, pre-affido e affido di minori;
  • supporta le famiglie in difficoltà, gli anziani soli e le persone diversamente abili;
  • attua misure per mitigare la dispersione scolastica;
  • gestisce le certificazioni relative alla legge 104;
  • organizza progetti per minori cosiddetti “a rischio”;
  • gestisce l’inserimento degli immigrati (qui abbiamo parlato di un’altra figura legata alla gestione dell’immigrazione, ovvero il mediatore culturale);
  • assiste l’organizzazione di gruppi di volontariato, associazioni e gruppi di aiuto;
  • progetta servizi a livello territoriale;
  • avvia canali di comunicazione tra i cittadini in difficoltà e le istituzioni:
  • collabora con diverse istituzioni, tra cui enti locali, tribunali per i minorenni, Dipartimento di salute mentale, Servizio per le tossicodipendenze, ecc.;
  • supporta ragazze madri.

Quali requisiti deve avere un assistente sociale

I requisiti che un assistente sociale deve possedere, oltre ovviamente a quelli formativi, riguardano anche quelli caratteriali. In generale, un assistente sociale deve avere competenze sociali, psicologiche, giuridiche. Oltre a straordinaria empatia e autorevolezza.

Requisiti formativi

Un assistente sociale deve, infatti, possedere una laurea (triennale o magistrale, in base al livello di specializzazione che intende avere), come vedremo a breve. Inoltre, ogni anno deve frequentare corsi di aggiornamento e può arricchire il proprio bagaglio con Master che possono anche aumentare gli sbocchi professionali potenziali.

Riepiloghiamo dunque i requisiti formativi di un assistente sociale:

  • principi e fondamenti del servizio sociale
  • diritto pubblico per il servizio sociale
  • antropologia culturale
  • istituzioni di diritto privato
  • storia sociale contemporanea
  • metodologia e tecnica del servizio sociale
  • organizzazione del servizio sociale
  • politica economica
  • psicologia dello sviluppo, dell’infanzia e dell’adolescenza
  • sociologia criminale
  • psicologa del lavoro

Requisiti caratteriali

Scopiamo ora i requisiti legati all’aspetto caratteriale e personale:

  • gestione della propria emotività, poiché dovrà confrontarsi con realtà difficili e storie tristi. Cercando di mantenere un certo distacco e di non lasciarsi coinvolgere, prendendo sempre decisioni oggettive;
  • gestione dello stress;
  • abilità organizzative e problem solving;
  • capacità di prendere le decisioni migliori e più giuste, spesso in tempi ristretti;
  • forte empatia, con propensione all’ascolto e al dialogo costruttivo;
  • propensione al lavoro in team, dovendo quotidianamente confrontarsi e lavorare sinergicamente con più figure, istituzionali e non;
  • capacità di sbrogliare la matassa, armandosi di spirito di iniziativa, soprattutto quando la burocrazia o la volontà delle parti, tende a rallentare ed ostacolare i passaggi. Senza tuttavia prendere decisioni affrettate o fuori dai confini della legge;
  • attitudine alla negoziazione tra le parti coinvolte, con grandi capacità di mediazione. Spesso ci si troverà nel mezzo di scontri tra le parti.

Quali sono i tipi di assistente sociale

Esistono più tipologie di assistenti sociali, in base all’ambito lavorativo in cui operano. Eccoli di seguito:

Assistente sociale scolastico

Operano, come intuibile, nelle scuole. Collaborando con genitori, insegnanti e dirigenti scolastici al fine di trovare le migliori soluzioni per i minori a rischio dispersione scolastica. O che hanno subito fenomeni di bullismo, prevaricazioni, discriminazioni, violenza psichica o fisica, ecc.

Assistente sociale per l’infanzia e la famiglia

Offre assistenza alle famiglie in difficoltà e si impegna a proteggere i bambini vulnerabili. Interviene anche in caso di conflitti familiari, abuso e abbandono dei minori.

Assistente sociale sanitario

Accompagna i pazienti nel passaggio dagli ospedali alle loro abitazioni, dunque per gestire al meglio la fase di riabilitazione o di proseguo delle cure. Offre anche sostegno psicologico ai malati terminali, anche creando gruppi di sostegno, con visite a domicilio.

Assistente sociale per la salute mentale e l’abuso di sostanze

Aiuta persone affette da dipendenze (alcol, droghe o di altra natura) a reintegrarsi nella società. Sostiene anche le famiglie con persone affette da malattie mentali e, ovviamente, aiuta questi ultimi ad affrontare e gestire al meglio la propria patologia.

Quali sono gli sbocchi lavorativi di un assistente sociale?

Tantissimi, ecco i principali:

  • case di cura
  • comunità alloggio per le persone con disabilità
  • centri di riabilitazione
  • comunità familiari
  • centri socio-educativi
  • comunità di recupero per tossicodipendenti
  • centri diurni per gli anziani
  • alloggi per l’autonomia
  • centri di accoglienza per rifugiati
  • ospedali, SERT e centri di salute mentale
  • tribunali dei minori
  • uffici tutele e servizi di continuità e cura (C.O.C.A) delle ASL
  • enti locali (comuni e consorzi di comuni)
  • uffici di esecuzione penale esterni per gli adulti (U.E.P.E)
  • centri di aggregazione giovanile
  • enti di ricerca e di formazione (come università, fondazioni e scuole);

Quanto guadagna un assistente sociale?

Secondo una stima del portale dedicato al lavoro, Indeed, lo stipendio medio di un assistente sociale è di circa € 14.000 all’anno, come entry level, ovvero è alle prime armi e ha già superato stage e tirocini. Può arrivare a guadagnare circa € 40.000 all’anno raggiunti livelli Top.

Dipende, come sempre, dalla propria esperienza, dal livello formativo raggiunto, dagli ambiti in cui si lavora, se è un dipendente pubblico o libero professionista, ecc.

Per fare l’assistente sociale serve la Partita Iva?

Dipende. Se lavora tramite contratto di dipendente subordinato, ovviamente no. Se opera come libero professionista invece Sì. Il Codice Ateco è uno dei seguenti, in base al proprio profilo professionale:

  • 88.99.1 Altri servizi di assistenza sociale non residenziale n.c.a.
  • 88.99.11 Servizi di orientamento e consulenza n.c.a. in materia di infanzia
  • 88.99.12 Servizi di assistenza sociale non residenziale
  • 88.99.13 Servizi di riabilitazione professionale dei disoccupati
  • 88.99.19 Altri servizi di assistenza sociale non residenziale n.c.a.

Consigliamo comunque di rivolgervi a uno studio commercialista, per tutti gli aspetti iniziali e in itinere.

Conviene fare l’assistente sociale? Vantaggi e svantaggi

Vediamo adesso quali sono i Pro e i Contro di fare l’Assistente sociale.

Vantaggi

  • Lavoro coinvolgente, dinamico, mai banale, con sempre nuove sfide;
  • Tanti sbocchi lavorativi previsti;
  • Buone prospettive di guadagno raggiunti livelli medio-alti.

Svantaggi

  • Lavoro emotivamente molto coinvolgente, non adatto a tutti;
  • Il Terzo settore, quello sociale, è spesso in affanno e in difficoltà. Potrebbero esserci problemi riguardo le retribuzioni, come ritardi anche lunghi;
  • Potrebbe trovarsi a lavorare in contesti molto delicati, se non pericolosi, anche per la propria incolumità.

Qui abbiamo parlato di come si diventa Criminologo.

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