Ovviamente, ciò sta arrecando ingenti danni al settore. Dal punto di vista industriale, l’uscita di molti modelli è rinviata e la vendita ovviamente ha subito una drastica riduzione.
Così come i danni arrecati alle auto costrette all’immobilità, soprattutto alla batteria e alle ruote.
In teoria, con le auto ferme e i sinistri drasticamente ridotti, l’assicurazione auto dovrebbero radicalmente ridurre le proprie tariffe. Ed in effetti in alcune regioni è così, mentre in altre no. Ecco alcuni [sta_anchor id=”rca”]esempi[/sta_anchor].
Calo assicurazione auto per Coronavirus
Come riporta Virgilio, stando all’ultimo report di SOStariffe.it – uno dei maggiori portali in Italia per il confronto delle RC Auto (e non solo) – il costo medio dei premi per guidatori tra i 35 anni e i 54 anni si è abbassato anche del 23% rispetto al periodo pre-pandemico.
Nello specifico, si legge nell’analisi effettuata dal portale web, in tutto lo Stivale il costo medio della RC Auto è calato dell’11,6% rispetto ai prezzi rilevati nel mese di febbraio.
Una diminuzione che in alcune regioni è stato più sensibile che in altre: gli automobilisti pugliesi, ad esempio, hanno visto un calo dei premi RC Auto del 23,4%, quelli lombardi del 20,1% e quelli liguri del 18,6%.
Valle d’Aosta e Abruzzo sono, invece, in controtendenza, con una crescita dei costi dell’RC Auto rispettivamente del 2,7% e del 14,6%.
Cosa cambia per assicurazioni auto con Coronavirus
Il Decreto cura Italia ha prolungato da 15 a 30 giorni il tempo di durata delle assicurazioni auto dopo la scadenza. Quindi, si avrà più tempo per pagare.
Ciò è stato ovviamente pensato per ridurre il più possibile l’intasamento negli uffici assicurativi per rinnovare il premio (anche se le modalità di pagamento sono varie) e per dare ossigeno a chi è in difficoltà economica per la chiusura di molte attività.