Malasanità: Arianna, ‘bimba di legno’ ottiene giustizia dopo 15 anni

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 30 Aprile 2022

Introduzione

La Malasanità e i suoi gravi errori. Che ora provocano danni permanenti, ora perfino la morte. Errori dei quali spesso nessuno paga. O se accade, avviene dopo anni di lotta estenuante e talvolta senza neanche un risultato completamente soddisfacente.

Forse quei 3 milioni di euro non gli riporteranno la normalità (sebbene occorra sempre confidare nei progressi della Medicina), assaporata per soli 3 mesi di vita. Ma, quanto meno, i genitori di Arianna Manzo potranno dire di aver ottenuto qualcosa dopo ben 15 anni di strenua lotta. Fatta anche di scioperi della fame e momenti di profondo sconforto. Quando ti senti abbandonato da quello Stato che non solo ti ha danneggiato, ma pretende pure di avere ragione.

Arianna la bimba di legno ottiene giustizia

Come riporta Corriere del Mezzogiorno Arianna originaria di Cava de’ Tirreni, oggi ha 15 anni e fu chiamata “la bimba di legno” poiché un farmaco somministratogli nel 2005 dall’Ospedale Cardarelli a soli 3 mesi di vita, la rese tetraplegica, sorda e ipovedente.

L’avvocato Mario Cicchetti, legale di Eugenio Manzo e Matilde Memoli, i genitori di Arianna, ha annunciato che, con la stesura dell’atto transattivo negli uffici della presidenza della Giunta regionale della Campania, alla presenza del governatore Vincenzo De Luca, e di tutte le parti processuali coinvolte, sarà scritto l’ultimo capitolo del caso giudiziario della piccola Arianna.

Questa la dichiarazione dell’avvocato Cicchetti:

In considerazione delle ampie rassicurazioni che mi sono state fornite posso affermare che l’obiettivo è stato, seppur con estrema fatica, raggiunto. La direzione dell’Azienda Ospedaliera Antonio Cardarelli di Napoli e l’Asl di Salerno si sono rese disponibili per quanto loro possibile. Arianna, in favore della quale verrà versato un risarcimento di più di 3 milioni di euro che verrà interamente gestito da un Giudice tutelare, potrà quindi finalmente ipotizzare una vita più dignitosa, accedendo a delle cure appropriate e adeguando l’abitazione alle sue reali esigenze

Papà Eugenio, come detto anche protagonista di uno sciopero della fame per protesta contro le lungaggini della giustizia, poco tempo fa aveva denunciato quanto la loro vita fosse diventata difficile. Definendosi “ancora soli, del tutto soli ad assisterla“.

Alla ormai maggiorenne Arianna un sentito in bocca al lupo, nella speranza di un futuro che possa sorriderla un po’ di più di quanto fatto dal suo passato.

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