Con la liberazione del settore, sono proliferate nelle città le cosiddette Poste private, vale a dire quelle società che espletano servizi un tempo di esclusivo monopolio dello Stato. In molti le preferiscono per pagare bollette o spedire pacchi senza dover fare prima le proverbiali file di una posta tradizionale. Ma una Posta privata può essere anche un’ottima attività imprenditoriale.
Scopo di questa guida completa è proprio quello di capire cos’è una posta privata, come aprire una posta privata, quanto costa aprire una Posta privata, quanto si guadagna e se aprire una posta privata conviene.
Cosa fa una Posta privata?
Come spiega Progetto poste, una posta privata è un’impresa di diverse dimensioni (piccola, media o grande) autorizzata dal Ministero dello sviluppo (che al momento della scrittura si chiama Ministero delle imprese e del Made in Italy) ad erogare sul territorio nazionale italiano servizi postali di vario genere.
Ecco le attività principali svolte da una Posta privata:
- gestione della corrispondenza e delle spedizioni: raccolta, spedizione e recapito di cartoline, lettere, missive, raccomandate, telegrammi, volantini pubblicitari, pacchi;
- pagamento bollettini, pagamento F24, ricariche telefoniche, etc. erogati tramite Istituti di Pagamento e/o Istituti di Moneta Elettronica autorizzati dalla Banca d’Italia.
Per quanto riguarda i pacchi bisogna chiedere anche l’autorizzazione per la gestione di spedizioni oltre i 2 kg e oltre i 20 kg.
Quanto costa aprire una Posta privata?
Affrontiamo subito il capitolo costi, che generalmente è quello che più interessa una persona che ha intenzione di avviare un’attività. Insieme al capitolo guadagni che vedremo subito dopo.
Occorre chiarire che i costi per aprire una Posta Privata, oltre a quelli classici di una qualsiasi attività commerciale (luce, acqua, smaltimento rifiuti, stipendio dei dipendenti, affitto locale, altre tasse, etc.), sono legati ad altre 3 voci principali:
- costo delle licenze ministeriali;
- strumentazione tecnologica che si vuole adoperare (software gestionale postale, palmari per portalettere, etc) ;
- utenze:
- stipendio dipendenti.
Ad onor del vero, se si avvia un’attività in franchising, quindi aderendo ad una catena e non aprendo un’attività in proprio, può essere costoso e limitare la libertà imprenditoriale. Si parla di un costo che va da un minimo di € 5.000 fino a un massimo di € 24.000. Sebbene tra i vantaggi troviamo un marchio già riconosciuto dall’utenza e una maggiore facilitazione nel disbrigo delle pratica, nella scelta dell’arredamento, ecc.
Se invece si decide di mettersi in proprio, i costi da affrontare sono:
- un software gestionale postale obbligatorio per la gestione della corrispondenza in ingresso / uscita (per esempio, il software più usato Posta 3000 ha un costo di attivazione di appena € 100,00 + IVA);
- le licenze ministeriali (con un costo compreso fra € 900,00 e 1.800,00 in base al tipo di servizio che si vuole erogare. Più servizi si offrono, più occorrerà acquisire licenze per poterli offrire);
- arredamento (circa € 2.000,00 + iva);
- dotazione informatica (circa € 1.500,00 + iva);
- 90/110 € a titolo di diritto camerale anticipato
- circa 40 € per i bolli e i diritti di segreteria
- almeno 70 € mensili per l’assistenza di un professionista
- 582,00 € per la licenza individuale
- 290,00 € come contributo annuale per controlli e verifiche, da corrispondersi entro un mese dalla consegna della licenza e poi annualmente;
- le campagne di comunicazione e marketing, soprattutto all’inizio per farsi conoscere (volantinaggio, Social, ecc.);
- affitto del locale, che dipenderà da dimensioni e posizione centrale o periferica;
- le utenze
- stipendio personale assunto;
- stipula degli accordi e partnership necessarie per erogare i servizi postali e finanziari.
Tirando le somme, senza scegliere la via del franchising, potrebbe essere sufficiente un budget di partenza di 20.000 € circa.
Quanto si guadagna con una Posta privata?
Come promesso, vediamo l’altro aspetto che maggiormente interessa chi vuole avviare una qualsiasi attività: quanto si guadagna.
Ovviamente non c’è una cifra precisa da poter dare. Tutto dipende da quali e quanti servizi offriamo, oltre che dall’utenza che riusciamo a servire. Generalmente, si parte da un minimo di 30mila euro all’anno in su. Sotto i 30mila euro potrebbe risultare sconveniente gestire una Posta privata, perché tutti i costi prima citati rischierebbero di assorbire i nostri profitti.
Con un po’ di bravura e fortuna, si può arrivare anche a guadagnare il doppio già dopo il primo anno di apertura.
Come aprire una Posta privata?
Vediamo ora cosa bisogna fare per aprire una Posta privata. Come riporta Aprire in franchising, e abbiamo già anticipato prima, occorre richiedere l’autorizzazione al Ministero dello Sviluppo Economico, inviando la richiesta al Dipartimento delle Comunicazioni.
Ottenuto il via libera, si deve procedere alla regolamentazione dell’attività, attraverso un iter burocratico simile a quello di ogni altra Impresa di Servizi:
- aprire Partita Iva;
- iscrizione nel Registro delle imprese (Camera di Commercio);
- regolarizzazione posizioni presso INPS e se necessario INAIL;
- comunicazione di inizio attività al Comune di competenza (almeno 30 giorni prima dell’apertura al pubblico);
- eventuale apertura di una pratica, con annessa comunicazione al comune, alle Camere di Commercio (questo adempimento dipende dalla legislazione locale).
La buona notizia è che la maggior parte degli adempimenti burocratici iniziali sono espletabili in un’unica soluzione tramite la cosiddetta Comunicazione Unica. Si tratta di un documento da inviare in forma telematica, tramite PEC, alla Camera di Commercio locale.
Quanto costa aprire una Posta privata in Franchising?
La strada del franchising, a prescindere dal settore, ha un vantaggio e uno svantaggio su tutti. Il primo, è che beneficeremo fin da subito di un marchio riconoscibile e che buona parte delle pratiche burocratiche saranno già espletate. Mentre lo svantaggio principale è che avremo margini di manovra molto ristretti, giacché tutte le decisioni sono calate dall’alto e quindi noi saremo una semplice filiale esecutrice.
Grazie al web, possiamo comunque comparare facilmente le condizioni dei vari franchising esistenti e scegliere quello che più ci aggrada in base alle nostre possibilità e ambizioni.
Per quanto concerne i costi, le spese di ingresso variano dai 2.000 ai 25.000 euro. Dipende se vogliamo anche arredamento, attrezzatura, gestionale, formazione, lancio pubblicitario ed assistenza. Va da sé che più cose accetteremo di ricevere, più dovremo sborsare.
Cosa serve per aprire una Posta privata
Quali requisiti occorrono per aprire una Posta privata? Ce li illustra Progetto poste.
Il primo requisito indispensabile è avere una Partita Iva, senza la quale non si va da nessuna parte. Si può scegliere fra diverse forme:
- Ditta individuale;
- Società di persone: società semplice, società in nome collettivo (snc), società in accomandita semplice (sas);
- Società di capitali: società a responsabilità limitata, società per azioni, società in accomandita per azioni;
- Società cooperative.
Aperta la P.I. (che richiede tempi molto rapidi, in genere un paio di giorni) occorre conseguire le licenze postali che vengono rilasciare come detto più volte dal Ministero dello Sviluppo Economico:
- Ditta individuale: consente di svolgere i servizi rientranti nel servizio universale, come per esempio la gestione di invii postali fino a 20 kg o di posta ordinaria;
- Autorizzazione generale: consente anche la gestione di spedizione fino ai 30 kg, altri tipi di corrispondenza, ecc.;
- Autorizzazione generale ad effetto immediato: consente di svolgere il servizio di esercizio di casellario privato (caselle postali per la distribuzione della corrispondenza).
Come visto non tutte le poste svolgono gli stessi servizi, ma ci sono più livelli e per ciascuno bisogna acquisire le relative licenze.
Conviene aprire una Posta privata?
Oggi come oggi, questo genere di attività è in grande ascesa poiché garantisce una certa efficienza sia per quanti hanno un negozio e devono effettuare spedizioni continue e rapide, sia per chi deve inviare una semplice corrispondenza, sia per chi deve pagare semplicemente le utenze mensili.
La concorrenza in questo caso ha sicuramente portato dei grossi benefici poiché abbiamo molte alternative su un territorio. La diffusione dell’e-commerce, quindi degli acquisti online, ha aiutato molto la crescita di questo settore.
Riguardo i guadagni, come visto, dipende da quanti servizi offriamo e dalla nostra capacità di ampliare la nostra utenza. Sia pubblicizzando la nostra attività su più canali, sia garantendo molti servizi. Una persona che ci trova risolutivi, affidabili e convenienti tenderà a tornare nuovamente e non solo per spedire un pacco ma anche per pagare una bolletta o spedire una raccomandata importante.
La fidelizzazione del cliente è fondamentale, soprattutto di quei clienti che hanno dei negozi e vendono molto online. Dunque, effettuano tante spedizioni annuali. Diventa quindi importante anche scegliere corrieri affidabili e veloci, poiché da loro dipenderà molto il grosso della riuscita della nostra attività.
Tra i corrieri migliori abbiamo:
- Ups
- Tnt
- Gls
- Fedex
- Sda
- DHL
Tutto dipende anche dalla capillarità degli stessi nel territorio che serviamo e se offriamo anche spedizioni verso l’estero.
La cordialità ovviamente fa il resto e la massima disponibilità con il cliente, che il più delle volte può essere anche impacciato e ha bisogno di una attenzione e pazienza in più.
Riguardo infine la scelta se aprire in Franchising o meno dipende dalle nostre ambizioni e dal nostro spirito imprenditoriale, proprio perché nel primo caso avremo poco potere decisionale e dovremo accettare le condizioni del marchio scelto. Nel secondo gestiremo il tutto con totale indipendenza. Entrambe le scelte, come visto, hanno vantaggi e svantaggi.
Qui ho parlato di altre attività che possono interessare:
- Come aprire un CAF e se conviene
- Come aprire un distributore di benzina e se conviene
- Come aprire una startup e se conviene
Conclusioni
