Vediamo quali tipi di imprese di pulizie esistono, cosa serve per aprire un’impresa di pulizie, requisiti, costi e guadagni, il franchising.
Aprire una impresa di pulizie può rivelarsi una scelta imprenditoriale vincente, poiché si tratta di un tipo di attività che non conosce crisi, visto che può trovare mercato sia nel pubblico che nel privato.
Si pensi alle ditte di pulizie che vincono le gare d’appalto per lavorare presso le istituzioni statali, ospedali pubblici, stazioni, aeroporti, ecc. E a quante lavorano presso condomini, ville private, negozi al dettaglio, centri commerciali, impianti industriali, strutture sanitarie private, ecc.
Come per tutte le attività, anche per aprire una impresa di pulizie occorre affrontare un iter burocratico e investire dei capitali in termini di personale, attrezzature, noleggio o acquisto furgone per spostarsi, ecc.
Di seguito, vediamo quali tipi di imprese di pulizie esistono, cosa serve per aprire un’impresa di pulizie, quali sono i requisiti, quanto costa, quali sono i potenziali guadagni, l’opzione del franchising.
Tipi di imprese di pulizie
Quali e quanti tipi di ditte di pulizie esistono? Le tipologie sono 2:
- ordinaria: si occupa della pulizia di ambienti pubblici e privati con cadenza fissa: uffici, corridoi, pavimenti, WC, scale, mobili, poltrone, ecc. Al fine di mantenere sempre l’ambiente pulito e sanificato. In genere la cadenza è 2 volte a settimana per le scale dei condomini e 1 volta a settimana per gli uffici;
- straordinaria: si occupa di trattamenti di pulizia specifici e non ordinari. Si pensi alla derattizzazione, per esempio, ma anche alla disinfestazione in caso di pulci o pidocchi. Utilizza prodotti e apparecchi specifici. In genere si pratica 1 o 2 volte all’anno e per qualche giorno l’ambiente sottoposto alla pulizia straordinaria non è praticabile.
Requisiti per aprire una impresa di pulizie
Quali sono i requisiti per aprire una ditta di pulizie? Possiamo riassumerli in 4 tipi:
- Morali: occorre essere in regola con la legge, in particolare:
- non essere stati condannati per i reati elencati nell’art. 2 della legge n. 82/1994;
- non sia stata svolta o non sia in corso una procedura fallimentare;
- non bisogna essere sottoposti a misure di prevenzione antimafia.
- Economici: occorre essere in possesso dei capitali giusti per investire in questa attività, onde evitare di indebitarsi eccessivamente fin dall’inizio. Più avanti vedremo quanto costa aprire una ditta di pulizie;
- Formazione: deve essere a conoscenza delle norme vigenti in materia di pulizie civili e industriali e sanità dei locali;
- Caratteriali: occorre avere una forte capacità di coordinamento al fine di calendarizzare al meglio gli appuntamenti e gestire i dipendenti. Inoltre, non deve mancare una certa predisposizione al problem solving. Si può ovviare all’assenza di queste doti delegando il coordinamento di clienti e dipendenti a una terza figura, come un/una caposquadra o una segretaria / un segretario.
Cosa serve per aprire una impresa di pulizie
Come si apre una ditta di pulizie? Gli adempimenti da affrontare inizialmente sono i seguenti:
- iter burocratico;
- reclutamento del personale;
- acquisto di apparecchiature, attrezzi, detersivi;
- noleggio o acquisto di un furgone;
- affitto di una sede.
Iter burocratico
Il titolare della ditta deve essere anche titolare di Partita Iva. Dopo aver aperto la Partita Iva bisogna iscriversi alla Gestione Artigiani e Commercianti all’INPS e all’INAIL, versando le contributive in base alla classe di rischio.
Ricordiamo che per l’impresa di pulizie il codice ATECO al momento della scrittura è il seguente
81.21.00, pulizia generale (non specializzata) di edifici
E’ possibile eseguire i vari passaggi da soli, tramite i servizi telematici messi a disposizione dalle istituzioni coinvolge, ovvero: Agenzia delle entrate, INPS, INAIL. Tuttavia, è consigliabile farsi assistere da uno studio commercialista qualificato perché è molto facile incappare in errori.
Prima di iniziare ad esercitare l’attività, occorre anche inoltrare la richiesta della SCIA – acronimo di Segnalazione certificata di inizio attività – presso il Comune dove è situata la sede della ditta. Può essere presentata per via telematica. Infine, occorre iscrivere l’attività al Registro delle Imprese della Camera di Commercio.
Reclutamento del personale
Sia che vogliamo essere titolari-dipendenti lavorando anche noi oppure semplici titolari, avremo comunque bisogno di personale. La cui qualifica e specializzazione dipende anche dal tipo di ditta che abbiamo messo in piedi. Servirà un minimo di esperienza, ma anche disponibilità a lavorare su turni.
In genere, comunque, una ditta di pulizie non lavora mai di domenica, salvo accordi particolari con i clienti. Si pensi alle pulizie straordinarie.
Acquisto del materiale occorrente
Inutile dire che una ditta di pulizie ha bisogno di detersivi, attrezzi e utensili (scope, secchi, panni, ecc.) e apparecchiature per svolgere il proprio lavoro. Serviranno anche guanti e stivali adatti. Per quanti svolgono pulizie straordinarie, serviranno anche tute, mascherine e apparecchi particolari.
Acquisto o noleggio di un furgone
Per spostarsi da un cliente all’altro e per portare con sé tutto l’occorrente, una ditta di pulizie ha bisogno anche di un furgone. Sarà il titolare a scegliere se noleggiarlo annualmente o acquistarlo. Le due alternative hanno vantaggi e svantaggi reciproci, che ciascuno dovrà valutare.
Sede ufficio e magazzino
Una ditta di pulizie dovrà anche avere un ufficio e un magazzino dove riporre ciò che utilizza per le pulizie.
Quanto costa aprire una impresa di pulizie?
Quali sono i costi da affrontare per aprire una ditta di pulizie? Ecco un elenco approssimativo e indicativo:
i costi fissi e i costi variabili previsti per l’apertura e l’avvio dell’attività. I principali costi da affrontare, come riportato dal portale specializzato Partita Iva, sono i seguenti:
- acquisto di attrezzature;
- spese di registrazione all’albo Artigiani;
- costo annuale dei diritti camerali;
- commercialista;
- contributi previdenziali fissi annuali;
- pubblicità e marketing;
- tasse e imposte annuali in base al fatturato.
Ad essi vanno aggiunte anche il noleggio o l’acquisto di un furgone per spostarsi. Occorre anche affittare un locale per la sede dell’ufficio e per il deposito di attrezzature, apparecchiature, detersivi, tute e il restante occorrente.
Parliamo di un costo iniziale che si aggira intorno ai 20mila-30mila euro. Ma dipende naturalmente dalle proprie scelte personali e dal tipo di impresa che intendiamo aprire
Tutto sommato, parliamo di un investimento non eccessivo, almeno se si guarda ad altre attività imprenditoriali e alle prospettive di guadagno se si è capaci di creare un buon volume di clienti.
Quanto si guadagna con una impresa di pulizie
Quali sono i guadagni di una ditta di pulizie? Secondo una stima di Il mio business plan, i guadagni dipendono ovviamente da quanti clienti si vanta e dal tipo di pulizie che si effettua.
Si va da un minimo di 3mila euro per le piccole imprese che lavorano su pochi clienti fino a 100mila euro per quelle grandi e specializzate per ogni evenienza. Un’impresa media può invece guadagnare tra i 30 e i 50 mila euro al mese.
Oltre alla quantità dei clienti, però, occorre anche stabilire quale sia la qualità. Ovvero, il tipo di pulizia effettuato. Per esempio, un conto è pulire le scale di un condominio 2 volte a settimana e un conto è pulire settimanalmente la sede di un Ministero della Repubblica. O, ancora, un conto è limitarsi a spolverate e lavaggio dei pavimenti di un appartamento e un conto sono le pulizie di disinfestazione con apparecchiature di un ospedale.
Aprire una impresa di pulizie in franchising: come funziona e se conviene
Conviene aprire una ditta di pulizie in franchising? Anche qui dipende dalle nostre scelte personali. Come per tutto, anche qui parliamo di vantaggi e svantaggi.
Il vantaggio più importante riguarda ovviamente i costi minori rispetto al mettersi in proprio. Ma anche l’orientamento e la formazione iniziale se si parte da zero. Inoltre, si avrà un’impresa già avviata, poiché avremo fin da subito un marchio riconosciuto e riconoscibile.
Non mancano però, come detto, gli svantaggi. Tra questi, occorre annoverare il fatto che le decisioni sono imposte dall’alto dal franchisor (colui presso cui ci affiliamo, mentre noi saremo il franchisee), ma anche il fatto che saremo legati ad esso a doppio filo. E così, qualora il brand dovesse fallire o essere colto da uno scandalo, affonderemo con esso. Altro svantaggio è il fatto che dobbiamo versare delle royalties.
Una buona idea potrebbe essere quella di partire da un franchising, per poi staccarci una volta fatte le proverbiali “ossa“. Dovremo però avvisare anticipatamente dipendenti, clienti e fornitori della nostra scelta, onde evitare traumi controproducenti. Inoltre, è bene leggere attentamente le postille previste nel contratto, per evitare spiacevoli inconvenienti legali e penali.
Migliori imprese di pulizie in franchising
Quali sono le migliori ditte di pulizie in franchising? Per facilitare la ricerca e la scelta finale, di seguito elenchiamo alcune tra le più interessanti ditte di pulizie in franchising (l’elenco è da intendersi indicativo e non esaustivo):
Conviene aprire una impresa di pulizie?
Sicuramente parliamo di un’ottima idea, visto che la sanificazione e la pulizia dei locali è molto richiesta e in tanti settori e ambiti, pubblici e privati. Case, uffici, stabili, negozi, ville, strutture, scuole, ospedali, centri commerciali, ecc.
I costi non mancano ma sono sicuramente inferiori rispetto ad altre attività imprenditoriali. Diciamo che si collocano su un livello medio, medio-basso. Ma dipende anche dal tipo di servizio e di impresa che intendiamo avviare.
I guadagni sono molto interessanti. Ma oltre alla quantità, incide anche la qualità, visto che più complesso è il servizio e più importante è il cliente, più alto sarà il guadagno.
L’opzione del franchising può essere una valida alternativa, soprattutto se si parte da zero e con molti dubbi.
Conclusioni
