Ultima “vittima” dello show business è Angelina Mango, vincitrice dell’ultimo Festival di Sanremo, figlia di Pino Mango e Laura Valenta.
Di recente, si sta assistendo allo stop forzato di diversi cantanti giovani, schiacciati dallo stress imposto dallo show business, che li spreme come limoni. Ospitate televisive, concerti nazionali ed europei, brani da sfornare come fossero pizze (anche se ormai realizzati a tavolino tra synt e autotune e poca cura ai testi).
Ultima “vittima” di questa centrifuga è Angelina Mango, vincitrice dell’ultimo Festival di Sanremo, figlia di Pino Mango e Laura Valenta, uscita pure lei dal Talent show della De Filippi, Amici.
Non solo Angelina Mango: i tanti artisti che si sono fermati
Per quanto giovanissima, poco più di vent’anni, la Mango non ha retto ai tantissimi impegni imposti in calendario. Interminabili, continui. Non si vendono più dischi e quindi occorre guadagnare e far guadagnare manager e case discografiche, in altro modo. Ovvero, con tanti live qua e là. Dato che gli introiti delle piattaforme streaming non garantiscono i profitti che un tempo davano i supporti materiali, come vinili, musicassette e Cd. Al di là della pirateria, che li ha sicuramente ridotto rispetto a quanto avrebbero potuto dare.
Ma non solo Angelina Mango. Si pensi a Sangiovanni, Tananai, Madame. Ma anche meno giovani, come Tiziano Ferro, Adele e perfino l’ex rocker Piero Pelù. Certo, il fenomeno non è nuovo: si pensi che negli anni ’60 lo fece già il grande Bob Dylan, con la scusa di un infortunio. O verso la fine degli anni 70, tornando in casa nostra, a Gianni Morandi.
Ora problemi alla voce, ora problemi di natura psicologica. In Corea del sud è emblematico il caso del K-Pop (ne abbiamo parlato qui). La musica commerciale ha raggiunto livelli bassissimi, anche dal punto di vista morale.