Angela Celentano vive in Turchia? La confessione di un Parroco

Si riapre con insistenza la pista che porta in Turchia per Angela Celentano, scomparsa all’età di 3 anni in una splendida, quanto maledetta, giornata del 10 agosto 1996. Quando si trovava in gita sul Monte Faito insieme ai genitori, Catello e Maria, e le sue sorelle Rossana e Naomi. Una gita organizzata dalla Chiesa evangelica pentacostale di Vico Equense, comune vesuviano in provincia di Napoli.

Come noto, anche grazie alla trasmissione storica trasmissione in onda su Raitre Chi l’ha visto?, la sua famiglia non ha mai smesso di cercarla. Sebbene ad oggi tutte le piste che si sono aperte, alcune anche fortemente illusorie come quella messicana, si sono rivelate poi inconcludenti.

Il sospetto però, almeno per la modalità con la quale la bambina sia sparita nel nulla, è che a portarla via sia stato un o una conoscente della famiglia Celentano. Visto che si trovavano lì con lei e che la controllavano scrupolosamente a vista. Come si deve con una bimba piccola. Oltre alla presenza di tante altre persone con le quali i Celentano erano andate in gita, che si sarebbero allarmante, o almeno avrebbero dovuto, nel vedere allontanarsi la bimba da sola o in compagnia di un/una estraneo/a.

Dunque, molto difficile che il sequestro sia stato per opera di un estraneo o un predatore di turno. Fermo restando che nulla vada escluso, naturalmente.

Ma cerchiamo di capire di più sulla pista che vorrebbe Angela Celentano viva in Turchia.

Angela Celentano in Turchia: la nuova tesi

Stamane 17 gennaio, nella trasmissione Mattino cinque co-condotta da Federica Panicucci, in collegamento vi era Vincenza Trentinella. La donna che per prima aprì la strada alla “pista turca” rivelando agli inquirenti le confidenze ricevute da un parroco, don Augusto, sulla bambina scomparsa.

Come riporta Tgcom24, la Trentinella racconta di come decise di recarsi in Turchia dieci anni dopo la confessione del prete:

Il parroco non ha tradito la confessione, a me ha fatto delle confidenze rimaste da parte per diverso tempo. Dieci anni dopo decisi di partire per Buyukada, piccola isola della Turchia

Mi ero trasferita e poi dovevo avere dei riscontri su quanto mi era stato detto. Per anni ho creduto fosse un racconto privo di fondamento, poi ho visto il caso in televisione e sono andata a fondo

Vincenza Trentinella aveva fatto nome dell’uomo con cui vivrebbe oggi Angela, credendolo suo padre. Un certo Fahfi Bey. E aveva dato agli inquirenti un numero di telefono che proprio quest’ultimo le aveva scritto a mano su un biglietto da visita.

La Trentinella aveva scovato Bey in uno studio veterinario dove si era presentata fingendosi una turista che voleva portare a casa un gattino dell’isola. Quindi: Fahfi Bey le scrive il numero di telefono sul bigliettino e quando la magistratura italiana chiede ai colleghi turchi di interrogarlo, e manda i suoi investigatori per la rogatoria, succede che viene interrogato l’uomo che usa quell’utenza.

E qui nasce il problema: l’uomo che usa quel numero non è Fahfi Bey ma Fahri Dal, il veterinario che evidentemente conosce Bey e gli lascia utilizzare lo studio. Fahri Dal non ha nessuna cicatrice, ovviamente, e non ha mai conosciuto la signora di quel gattino. Tuttavia, il Servizio di Cooperazione internazionale di polizia ha confermato che quell’utenza appartenga a Fahfi Bey.

Dunque, sebbene non manchino alcune discrepanze che alimentano dubbi negli inquirenti, quanto meno il nome dell’uomo tornato. Sebbene sia stato interrogato l’uomo sbagliato.

Angela Celentano in Turchia: i dubbi

Come riporta FanPage, a seguito della richiesta di archiviazione della procura partenopea, il Gip Federica Colucci ha chiesto che vengano eseguiti ulteriori accertamenti per far luce su una serie di profili di indagine.

Resta da capire, tra le altre cose, perché la donna abbia deciso di recarsi di persona in Turchia e perché dopo così tanto tempo. Così come perché Don Augusto abbia tradito il segreto confessionale a cui i prelati devono attenersi, dato che non possono denunciare un reato appreso durante la confessione poiché il penitente confessa direttamente a Dio e non al suo intermediario di turno.

E, ancora, se lo scambio di persona all’atto dell’interrogatorio sia stato fatto in buona fede.

Tanti dubbi che però non possono incrinare troppo una nuova speranza di ritrovare Angela Celentano. Per un genitore deve essere tremendo non sapere che fine abbia fatto un figlio, dove si trovi nelle ore notturne, se abbia freddo, abbia fame, sia vittima di un aguzzino e tanti altri dubbi che possono tormentare la mente.

Come quelli che attanagliano i genitori di un’altra bambina sparita nel nulla: Denise Pipitone.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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