Andrea Scanzi pubblica “I cazzari del virus”: ma questo video lo inchioda

Lo definirei il “Marco Travaglio bello” o il Dottor House del giornalismo italiano. Nel primo caso, perché cerca di scimmiottarlo, avendo però dalla sua un maggiore fascino. Nel secondo caso, poiché somiglia molto al protagonista della famosa serie Tv, tanto esteticamente quanto caratterialmente. Parlo di Andrea Scanzi.

Andrea Scanzi è una delle firme di punta de Il Fatto quotidiano. Giornale che tra l’altro in questi giorni festeggia il decennale, non senza qualche cambiamento negli ultimi anni. Vedi il filo-Contismo imbarazzante, la partecipazione a Bilderberg o i finanziamenti ricevuti da Unicredit).

Ma è diventato famoso ai più soprattutto per le comparsate televisive, nelle vesti di opinionista nella trasmissione della Gruber su La7. O per la trasmissione che co-conduce su Nove.

Piacevole oratore, scrittura sgangherata, Andrea Scanzi si dedica anche al teatro. Proprio come il suo mentore Travaglio ai tempi.

Di recente, Andrea Scanzi ha pubblicato “I cazzari del virus”, una sorta di seguito de “Il cazzaro verde”. Inutile dire di chi e cosa parlino entrambi. Libro presentato anche in streaming sulla app di Loft e sul sito de Il Fatto quotidiano.

Ma un video di fine febbraio sbugiarda Andrea Scanzi, che avrebbe dovuto inserire anche se stesso nel suo libro. Eccolo.

I cazzari del virus di Andrea Scanzi di cosa parla

andrea scanzi foto

Come viene descritto sul Fatto stesso, I cazzari del virus è da un lato il racconto di quell’Italia che, nella Fase 1 ha dato spesso il meglio di sé: medici, infermieri, volontari, persone comune.

Ma dall’altro, anche di chi ha dato il peggio, quando invece avrebbe dovuto dare l’esempio. Si fanno i nomi dei due Matteo, spesso e volentieri nel mirino delle disamini di Andrea Scanzi: Salvini e Renzi. Ma anche di Fontana e Gallera, rispettivamente Governatore e Assessore alla sanità della Regione Lombardia. C’è però spazio anche per la Meloni, altro obiettivo costante del giornalista. Ma la lista è lunga.

Video Andrea Scanzi sul Coronavirus

Peccato che nell’elenco non ci sia pure lui, l’autore. Il 25 febbraio, un Andrea Scanzi in tiro, con tanto di occhiali scuri e giacca di pelle, se ne va in giro in moto per le campagne a pontificare sul Coronavirus Covid-19.

Negando che esista, definendo deficienti quelli che si preoccupano, insultando i giornalisti che lanciano l’allarme, lodando Conte per la sua calma. Si lamentava della sua Arezzo desertificata, di chi faceva le scorte di alimenti come se stesse per scoppiare una guerra. Parlando di situazione surreale. Criticando Raitre per aver bloccato una trasmissione e mandato in onda Agorà per parlare del Coronavirus Covid-19.

Certo, parlava anche di virus da non sottovalutare. E del fatto che il vero problema fosse il sovraffollamento degli ospedali. In quanto il vero problema fosse la Sanità italiana.

E dipingendo come “ridicoli” quelli che indossano la mascherina. “E’ una normale influenza, non uccide più di una influenza”.

Ecco il video dove Andrea Scanzi negava la pericolosità del Coronavirus. Giudicate voi.

Il problema non è quello che diceva ieri, perché lo hanno detto e pensato in tanti. Il problema è quello che dice oggi. Completamente l’opposto. Ma dato il personaggio, non c’è da meravigliarsi troppo.

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