È stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità nel 1987 e inserita nel 2007 fra le sette meraviglie del mondo moderno. Anche in Italia esiste una muraglia simile. Vediamo dove si trova e come è nata.
Forte di Fenestrelle, la muraglia cinese italiana
Come riporta Siviaggia, si tratta del Forte di Fenestrelle che si trova nei pressi di Torino nella Val Chisone. E’ la più imponente fortificazione alpina d’Europa, seconda nel mondo solo alla Muraglia Cinese: per questo viene chiamata anche “la Grande Muraglia piemontese“.
Come nacque? La fortezza venne commissionata da Vittorio Amedeo II nel 1727, a scopo essenzialmente difensivo: infatti si sviluppa lungo quello che un tempo era il confine tra Italia e Francia.
La costruzione del Forte di Fenestrelle durò a lungo, dal 1728 al 1850 ovvero 122 anni, ma il risultato fu imponente e unico nella storia dell’architettura difensiva. La costruzione, progettata dell’ingegnere Ignazio Bertola si sviluppa su un’area complessiva di 1.350.000 metri quadrati, per una lunghezza di oltre 3 chilometri e su un dislivello di 635 metri. Il complesso si articola su tre forti (il San Carlo, il Tre Denti e il Forte delle Valli), 7 ridotte, 28 risalti, oltre a vari altri edifici, polveriere e cannoniere.
Le strutture sono collegate tra loro attraverso lunghissime scale: la”Scala Coperta“, lunga 2 chilometri con 4000 gradini e all’interno di una galleria artificiale con mura spesse due metri, e la “Scala Reale“, che si inerpica a cielo aperto per 2500 gradini e regala una vista panoramica sul paesaggio circostante. Percorrendo la fortezza si ha la sensazione di tornare indietro nel tempo, immersi in una natura di straordinaria bellezza.
Forte di Fenestrelle oggi
In realtà, questa fortezza edificata a scopo difensivo non dovette mai sopportare violenti assedi nel corso della sua storia. Piuttosto, fin dalla sua costruzione, svolse un ruolo principalmente detentivo e servì a prigione di stato, prigione comune e prigione militare.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale il Forte di Fenestrelle venne completamente abbandonato, per venire poi recuperato nel 1990. Il complesso è aperto al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17, eccetto nei giorni di alcune festività.