Vediamo cos’è la Amaxofobia, quali sono i sintomi della paura di guidare e come si cura anche con le nuove tecnologie.
Guidare l’auto è per la stragrande maggioranza delle persone un fatto normale, automatico, naturale. Ma in tanti soffrono di Amaxofobia, ovvero la paura di guidare. Una fobia specifica provocata da disturbi d’ansia.
La paura di guidare ha un impatto notevole sulla vita sociale, specie se si vive in zone non ben servite dal trasporto pubblico. Nelle quali, pertanto, l’utilizzo di una automobile è praticamente indispensabile per andare a lavoro, recarsi all’università, fare la spesa, dedicarsi allo shopping, incontrarsi con gli altri, sottoporsi a una visita medica, viaggiare, ecc. Si rischia di venire tagliati fuori dalla vita sociale, ma anche di non assolvere le normali pratiche del quotidiano.
Non bisogna certo denigrare chi soffre di Amaxofobia. Non bisogna infatti dimenticarsi che la guida di un’auto coinvolge quasi tutti i sensi e praticamente tutto il corpo, quindi è piuttosto impegnativa. Inoltre, mette in costante pericolo se stessi e gli altri, sia per propri errori sia per errori degli altri. Che si tratti di pedoni o di altri automobilisti. Per non parlare dell’utilizzo di un oggetto esterno dal nostro corpo, che può creare un senso di disagio e alienazione.
Vediamo di seguito come si supera la paura di guidare e quali sono i sintomi della Amaxofobia.
Sintomi della Amaxofobia
Come riporta Corriere della sera nella sua rubrica dedicata alla salute, i sintomi della Amaxofobia sono quelli comuni ad altri stati d’ansia scatenati dalla visione di un oggetto, dal verificarsi di un evento o dal solo pensiero di dover svolgere una determinata azione che ci preoccupa.
Si scatena così una reazione non controllabile di paura e angoscia, che produce sintomi come:
- tachicardia
- iperventilazione
- sudorazione profusa
- sensazione di perdere il controllo
Come si supera la paura di guidare
Stando alla letteratura medica, per l’amaxofobia si propone l’utilizzo di psicoterapia cognitivo-comportamentale per ottenere un’attenuazione attraverso l’esposizione allo stimolo. Si cerca, insomma, di far superare la paura di guidare…con la guida.
Quando tali interventi non risultano efficaci si ricorre a interventi farmacologici, adoperando inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI). Sebbene pare che, dalle ricerche effettuate sui campioni di pazienti così curati, i risultati ad oggi non sono completamente soddisfacenti.
Tra gli ultimi approcci troviamo anche l’utilizzo della realtà virtuale, che permette un’esposizione allo stimolo marcata ma al contempo sicura. Il paziente guida ma sa che lo sta facendo in modo virtuale. Si prova poi il passaggio alla guida reale.
Una soluzione potrebbe essere poi l’utilizzo di mezzi di trasporto a guida autonoma. Sebbene sia ancora poco percorribile in Italia, dove le leggi in materia sono ancora piuttosto severe, anche alla luce dei risultati poco soddisfacenti provenienti da altri paesi. Dove le auto self driving sono ancora poco utilizzate e, soprattutto, poco sicure. Per quanto ci stiano lavorando da anni colossi come Google, Meta e Amazon.
Inoltre, l’utilizzo di auto a guida autonoma rischia di creare nuove forme patologiche in coloro che non si sentono sicuri dentro una macchina guidata da un software. La paura potrebbe pertanto acuirsi immaginando di essere in un abitacolo guidato da un robot e non da un essere umano.
Ovviamente, resta sempre in piedi la necessità di esplorare nel proprio subconscio per capire se la paura di guidare derivi da un trauma del passato non ancora superato.
Sarebbe dunque opportuno rivolgersi a uno specialista per intraprendere un percorso che possa portare al superamento dell’amaxofobia.
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