Alluvione di Valencia colpa dei cambiamenti climatici? Non proprio: il precedente del 1957

Alluvione di Valencia colpa dei cambiamenti climatici? Non proprio: il precedente del 1957

Già nel 1957 Valencia fu colpita da un pesante alluvione. Francisco Franco, mise in pratica un piano per evitare che la cosa si riproponesse. Oggi azzerato dalle politiche ambientaliste.

Tutti, o quasi, avrete visto le immagini in Tv, sui Social o sui siti di informazione, della città di Valencia devastata da un’alluvione. Tra triste conta dei morti e carcasse di auto che fa sempre un certo effetto.

Ovviamente, i catastrofisti del clima si sono affrettati a puntare il dito sul cambiamento climatico in corso causato dagli esseri umani. Ossia, da fabbriche, peti di mucche, agricoltura, gas di scarico di auto e impianti di riscaldamento, ecc.

Ma è davvero così? In realtà, già nel 1957 Valencia fu colpita da un pesante alluvione. Non solo: Francisco Franco, dittatore fascista, mise in pratica un piano per evitare che la cosa si riproponesse. Mentre l’Agenda 2030 prevede perfino la rimozione delle dighe, cosa che in Spagna ha già fatto danni.

Alluvione a Valencia, il precedente del 1957

Come riporta il sempre arguto Maurizio Blondet, nel 1957 quell’evento è passato alla storia come Gran riada de Valencia, che provocò quasi 90 vittime (sicuro oltre 80).

Ma veniamo a Franco, considerato dai radical chic un ignorante e opprimente dittatore e lontano dai fini benpensanti ambientalisti. Il quale, già in occasione della Seconda guerra mondiale preferì rimanere neutrale consapevole che la Spagna non poteva permettersi di partecipare al conflitto. Cosa che, tragicamente, in casa nostra non fece Benito Mussolini.

Il 24 ottobre 1957, Francisco Franco visitò Valencia e promise finanziamenti governativi per la ricostruzione della città e forniture adeguate alle persone colpite. Ma a parte questo atto formale, il 21 dicembre 1961 le Cortes Españolas approvarono all’unanimità il Plan Sur, che prevedeva la deviazione del Turia a sud di Valencia, a tre chilometri dal suo corso originale. Quart de Poblet e Mislata (comuni a ovest di Valencia interessati dal piano) si opposero, ma i lavori iniziarono ugualmente nel 1964 e terminarono nel 1973.

Le inondazioni di Valencia sono una conseguenza diretta del modello di deconfinamento della natura adottato dai successivi governi regionali e nazionali.

Di fronte al modello di intervento attuato prima del 1975, con la costruzione di dighe, bacini artificiali, bonifiche delle campagne o controllo delle specie, il bipartitismo ha applicato il modello di distruzione, con la demolizione delle dighe, la liberazione dei fiumi e l’abbandono delle colture sul campo, amplificando l’impatto di inondazioni, alluvioni, incendi o parassiti.

Forse oggi i cittadini di Valencia e di altre zone circostanti si sarebbero salvati.

Ricevi le news via Mail (controlla anche in Spam) o su Telegram:

Iscriviti alla nostra Newsletter

5,0 / 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Carlo Brigante

Mi definisco un "ribelle" del web

Una risposta a “Alluvione di Valencia colpa dei cambiamenti climatici? Non proprio: il precedente del 1957”

  1. Vorrei far notare che dalle foto si evince che nell’ambiente naturale non ci sono state catastrofi, a meno che non si pubblichino foto per impressionare il pubblico. I disastri ambientali sono altri e li provochiamo noi, con l’urbanizzazione incontrollata e continua, cementificazione di aree verdi, costruzione continua di strade, ponti ed altri ostacoli al naturale deflusso delle acque, deforestazione per far posto a pascoli, e tutte quelle opere antropocentriche che devastano l’organismo Terra e che prima o poi, come qualunque malato reagirà come le leggi della natura sanno fare allo scempio che compiamo. Fermiamoci prima che muoia Sansone e con lui i Filistei.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.