Ripercorriamo la storia e la carriera di Alessandro Momo, morto a soli 17 anni per un incidente con la moto.
Alessandro Momo è stato un attore deceduto a soli 17 anni per un incidente in moto. E’ ricordato soprattutto per il film Malizia (1973), che rese un’icona Laura Antonelli.
Che c’entra però con la stella di Hollywood? James Dean è una leggenda del Cinema americano, reso tale sia per le sue, purtroppo poche, brillanti interpretazioni (soprattutto ne La valle dell’Eden (1955), Gioventù bruciata (1955), Il gigante (1956), sia per la sua morte prematura che ne alimentò il mito. Avvenuta, come noto, a soli 24 anni per un incidente d’auto con la sua Porsche Spyder. Proprio in linea con quella Gioventù bruciata rappresentata nel suo film più iconico, sebbene alla fine le indagini abbiano stabilito che non fu causato per eccesso di velocità, ma perché gli venne tagliata la strada.
Anche l’Italia ha avuto il suo James Dean, per quanto comunque l’incidente che ne causò la morte ebbe una dinamica diversa e che, al momento della tragica morte, aveva solo 17 anni (avrebbe compiuto la maggiore età una settimana dopo la data della dipartita). Tuttavia, proprio come Dean, oltre al destino, ebbe anche due candidature postume agli Oscar.
Parliamo di Alessandro Momo, che omaggiamo in questo video.
Origini ed esordi di Alessandro Momo
Alessandro Momo nacque a Roma, il 26 novembre 1956. Suo padre, Gabriele, proveniva da una famosa famiglia di imprenditori edili: la Momo Costruzioni). Cresciuto nella zona della Farnesina, era un grande tifoso della Lazio, ma anche appassionato e talentuoso giocatore di poker. Da parenti e amici veniva chiamato Sandro.
Sua sorella, Riccarda, iniziò a recitare molto piccola, esordendo nel 1955 nel film Bravissimo, con Alberto Sordi. Tuttavia, la sua carriera si fermò lì. Mentre Alessandro iniziò anch’egli piuttosto piccolo ma come modello di fotoromanzi per ragazzi. Con lui lavorerà in quel periodo anche un altro futuro attore, Giuseppe Valerio Fioravanti, il quale però finirà coinvolto in alcune vicende giudiziarie legate al terrorismo di estrema destra.
La prima pellicola arriva quando ha solo 13 anni: La scoperta, regia di Elio Piccon (1969). Seguiranno l’anno seguente altri due film: Il divorzio, regia di Romolo Guerrieri (1970) e Appuntamento col disonore, regia di Adriano Bolzoni (1970).
Il successo
Il successo per Alessandro Momo arriva nel 1973 con il film Malizia, regia di Salvatore Samperi (1973). Passato alla storia come il campione di incassi tra le commedie sexy all’italiana (oltre 5 miliardi di lire), deve il suo successo soprattutto grazie alla presenza di Laura Antonelli, che divenne un’icona del genere a livello mondiale. La pellicola, inoltre, ispirò tanti altri lungometraggi di questo filone.
Qui Momo interpreta Nino La Brocca, il quale, appena quattordicenne, è infatuato della donna interpretata dalla Antonelli, Angela La Barbera. Nuova compagna del padre rimasto vedovo.
Seguiranno La polizia è al servizio del cittadino?, regia di Romolo Guerrieri (1973); Peccato veniale, regia di Salvatore Samperi (1974); e Profumo di donna, regia di Dino Risi (1974). Quest’ultimo uscirà postumo la sua morte e gli valse due candidature, ovviamente anche queste postume, agli Oscar. Inoltre, sarà oggetto di un remake di Hollywood nel 1992 con il grande Al Pacino. Nel film originale, invece, il ruolo dell’attore americano è interpretato da un altro grande del cinema nostrano: Vittorio Gassman.
Nei film venne doppiato, tra gli altri, da Sandro Acerbo. Futuro doppiatore di alcune star di Hollywood quali Brad Pitt e Will Smith.
La relazione tra Eleonora Giorgi e Alessandro Momo
All’apice del successo, grazie al fotografo Rino Petrosino, Alessandro Momo conobbe la collega Eleonora Giorgi. Lui ancora minorenne, lei appena ventenne, avevano diversi punti in comune: attori emergenti, belli, grandi appassionati tra le altre cose delle moto. Passione che, come vedremo, risulterà fatale per Momo. Dopo essersi persi di vista, si incontreranno nuovamente per caso in un negozio di abiti usati americani, decidendo così di iniziare una relazione.
Alessandro Momo come è morto?
A poche settimane dalla fine delle riprese di Profumo di donna di Dino Risi, il 19 novembre 1974, alle 14 e 35, rientrando da scuola a velocità sostenuta, ebbe un incidente in motocicletta tamponando un taxi sul lungotevere Maresciallo Cadorna, nelle adiacenze dell’Ostello della Gioventù e vicino allo Stadio Olimpico di Roma.
Non essendo più in possesso della propria moto, era alla guida di una Honda CB 750 Four che gli venne prestata al termine dell’estate dalla succitata Eleonora Giorgi, partita per un viaggio con degli amici inglesi, mezzo già appartenuto al suo precedente fidanzato Gabriele Pogany. L’attrice tra l’altro era già ritornata a Roma e Momo le aveva detto al telefono che le avrebbe restituito la moto la sera seguente.
Ecco la dinamica dell’incidente secondo le cronache dell’epoca: il tassista, un uomo di 34 anni, effettuò una svolta a sinistra in via Roberto Morra di Lavriano, ma pur frenando, Momo non riuscì ad attenuare la velocità, cercando all’ultimo di deviare verso destra ma finendo con l’impattare ugualmente il taxi. Schiacciando il proprio tronco contro il manubrio e il serbatoio del proprio motociclo.
Inoltre, venne sbalzato per oltre dieci metri sull’asfalto della corsia di marcia opposta, mentre la moto senza conducente veniva investita da una BMW.
Nell’incidente, Momo aveva riportato varie contusioni, escoriazioni ed ecchimosi, nonché un emotorace con enfisema sottocutaneo, una costola rotta, una lacerazione allo stomaco e lo spappolamento della milza. Accorsero i vigili del fuoco e il giovane, cosciente e molto agitato, venne da loro portato all’ospedale di Santo Spirito in Sassia, dove fece in tempo a parlare con il padre accorso.
Sarà sottoposto a un lungo intervento chirurgico, ma invano: morì alle 23:05, poco prima dell’arrivo in visita di Eleonora Giorgi. Una settimana dopo avrebbe compiuto 18 anni anche se la stampa tutta annunciò che ne aveva 19 quasi 20, dato che l’attore era solito affermare di essere più grande. Anche la stessa Giorgi ammise di credere che il ragazzo fosse più grande, ignara che invece fosse un minorenne.
L’attrice venne anche indagata per incauto affidamento, dato che Alessandro non aveva ancora compiuto i 18 anni di età e non era abilitato alla guida di maximoto secondo le normative vigenti all’epoca, visto che ne occorrevano almeno 21 anni per quella cilindrata. La Giorgi fu anche scagionata dal fatto che la famiglia dell’attore confermò che il giovane era solito aumentarsi gli anni.
Il tribunale mediatico, però, non fu così clemente con Eleonora, così come accadde qualche anno dopo a causa della vicenda che travolse il marito di allora: Angelo Rizzoli, coinvolto nella vicenda della Loggia Massonica P2. Caso che le costò, molto probabilmente, anche la carriera.
Il funerale si tenne il 22 novembre nella chiesa di Santa Chiara a Vigna Clara, al quale parteciparono circa duemila persone. Riposa presso il cimitero del Verano presso una tomba familiare, acquistata successivamente.
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