Alessandra Clemente, chi è la candidata a Sindaco di Napoli erede di de Magistris

Chi è Alessandra Clemente? Con la tempesta Covid-19 ancora in pieno corso e con largo anticipo rispetto alle prossime elezioni comunali che interesseranno anche Napoli la prossima primavera (sempre Covid e altri disastri permettendo), il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha già designato la sua erede.

O, quanto meno, chi proverà a prendere il suo posto. Essendo giunto al capolinea della sua esperienza come Primo cittadino partenopeo. Non potendosi ricandidare avendo già rivestito per due volte consecutive questa carica.

Per un bilancio sull’operato di Luigi de Magistris rimando ad un futuro articolo. Nel presente, invece, vediamo chi è Alessandra Clemente e perché è stata candidata da de Magistris a prossimo Sindaco di [sta_anchor id=”clemente”]Napoli[/sta_anchor].

Alessandra Clemente chi è

alessandra clemente biografia

 

Come riporta LaRepubblica, Alessandra Clemente è la figlia di Silvia Ruotolo, cugina del giornalista Sandro, 39enne uccisa per sbaglio dalla Camorra nel 1997 mentre rientrava a casa tenendo per mano il figlioletto. Alessandra aveva solo 10 anni e vide sfortunatamente tutto dal balcone. Un doppio choc.

Un drammatico evento che non ha depresso Alessandra, ma l’ha spinta ad impegnarsi nell’associazionismo e nel volontariato al fianco di realtà antimafia come Libera e del coordinamento dei familiari di vittime innocenti della criminalità organizzata. E’ altresì avvocato.

Al momento della scrittura ha 33 anni e malgrado la giovane età, siede nella giunta comunale di Napoli dal 2013. In 7 anni ha cumulato ben 16 deleghe: dal Patrimonio ai Lavori pubblici, passando per l’Innovazione fino alla Sicurezza urbana alla Polizia municipale. Esordendo come Assessore alle Politiche Giovanili, creatività e innovazione del Comune di Napoli.

Così Alessandra Clemente ha commentato l’investitura da parte dell’ex Pm:

Sono figlia di una città meravigliosa quanto difficile, soprattutto meravigliosa. Sono figlia della voglia di farcela, di resistere, di superare le difficoltà con impegno, facendo ciascuno la propria parte Non ho mai vissuto il mio ruolo di assessore come una posizione di potere, se non considerando la parola potere come possibilità di fare, di poter cambiare le cose con il lavoro, con il dialogo e la partecipazione. Io posso e devo farlo

Nel mio futuro continuerà ad esserci la mia città e ci saranno l’impegno, la dedizione e la competenza che in questi anni ho sviluppato e che mille volte ho messo in discussione perché c’è sempre da imparare e da migliorarsi

Perché de Magistris ha candidato Alessandra Clemente

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La candidatura della Clemente non è stata accolta favorevolmente dalle forze in campo di centro-sinistra, potenziali alleate di de Magistris.

Il quale, ha vinto 2 volte le elezioni contando solo sulle proprie forze, e su un popolo napoletano stufo di 18 anni di governi di centro-sinistra (con gli ultimi 10 della Iervolino particolarmente disastrosi) e non vedendo nel centro-destra una reale alternativa. Centro-destra che dal 2011 già cominciava a vedere la stella di Silvio Berlusconi declinarsi e la Lega non era quella di oggi di Matteo Salvini.

De Magistris ha sconfitto due volte pure i Cinquestelle, che a Napoli proprio non hanno attecchito. Malgrado, specie nel 2016, registrassero già numeri importanti.

Ma oggi le cose sono diverse. Anche se bisogna capire quale sarà la situazione quando si andrà al voto. Siamo in un mondo altamente mutevole e la politica è diventata liquida. Fare previsioni, anche entro un mese prima, è praticamente inutile.

La Clemente avrebbe bisogno di alleanze, ma la sua candidatura è sinonimo di mancata collegialità. E gli altri non l’hanno presa bene. Pure lo zio Sandro. Ma de Magistris è fatto così. E lo ha ampiamente dimostrato nei continui rimpasti della Giunta in questi 10 anni.

Al di là del curriculum di Alessandra Clemente, discreto malgrado la giovane età, la sua investitura sembra anche un modo per l’ex Magistrato di pagare dazio rispetto alle lobby casarecce che lo appoggiano fin dal 2011. Per esempio Libera, Insurgencia, associazioni varie ed eventuali, i centri sociali, gli artisti “da Primo Maggio”, ecc.

Certo, l’unica esperienza di una donna Sindaco di Napoli è stata disastrosa. Tuttavia, la Clemente è molto diversa dalla Iervolino. Calata dall’alto certo quanto lei, ma lontana dalla città e inerte alle sue problematiche. Avendo già la pancia piena di una brillante carriera politica (è stata più volte Ministro). Figlia di due parlamentari, con padre Ministro.

La Clemente, anche per ragioni anagrafiche oltre che per il vissuto, ha molta più energia e voglia di Rosetta. Ma Napoli è una città che decapita velocemente i suoi eroi. Vedi Masaniello. Il quale, tra le ultime frasi del suo popolo accusatore, disse: «tu ti ricordi, popolo mio, come eri ridotto?». In effetti, Napoli dimentica presto.

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