La strana storia dell’albero “zombie”

La strana storia dell’albero “zombie”

In questo articolo affrontiamo il curioso caso dell’albero zombie. Come afferma la dr.ssa Hossenfelder (qui il video), un gruppo internazionale di scienziati dei materiali e ingegneri ha scoperto (qui lo studio completo) che è possibile alterare il legno proveniente da alberi tagliati per fargli continuare ad assorbire anidride carbonica.

Ecco come funziona questo processo apparentemente miracoloso.

Come far diventare un albero ‘zombie’

Per prima cosa, usando dei composti chimici si rimuove dal legno la lignina, cioè una delle sostanze di cui è composta la sua struttura cellulare. Quindi si fa bollire il legno in una soluzione di liscivia e solfuro di sodio, per poi immergerlo in del perossido di idrogeno bollente. In pratica una sorta di candeggio, che fa sbiancare e restringere il legno.

Per concludere il processo, si mette il legno in infusione con dei composti a base di zinco, noti per la loro capacità nell’assorbire anidride carbonica. Infine, si fa asciugare il legno a 80 gradi centigradi.

I vantaggi di un albero zombie

A questo punto ci si potrebbe chiedere: perché modificare proprio il legno e non un altro materiale? La risposta sta nel fatto che il legno ha una serie di pregi che lo rendono un soggetto ideale: è biodegradabile, rinnovabile, poroso, facile da manipolare con agenti chimici e, come se non bastasse, conserva una struttura solida anche senza lignina.

La speranza è che in futuro si possa usare il legno così modificato al posto di altri materiali da costruzione, in modo da contribuire alla diminuzione dell’anidride carbonica nell’atmosfera.

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Pubblicato da Girolamo Castaldo

I miei interessi principali sono scacchi, sci, anime, manga, videogiochi, musica e (astro)fisica. Storie Semplici: http://storiesemplici.substack.com

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