La guerra in Ucraina sta per compiere sei mesi, che ci hanno logorato non poco. Certo, lì si muore o si perdono i propri cari, mentre da noi, almeno per ora, le conseguenze sono soprattutto economiche.
Tra le ultime, la carenza di anidride carbonica dovuta all’aumento dei costi energetici, produrre CO2 è diventato troppo costoso e gli stabilimenti delle bevande che ne fanno uso hanno iniziato a chiudere.
Ecco le bevande che stiamo pagando sempre di più o alle quali saremo costretti a rinunciare.
Dall’acqua minerale alla birra: i danni della guerra in Ucraina
Come riporta In Italia, in diverse zone l’acqua frizzante è diventata già introvabile o costa molto più cara. Una carenza dovuta anche alla scarsità di acqua dovuta alla siccità, che sta comportando un razionamento dell’oro blu. Infatti, molti supermercati stanno ponendo da tempo un limite ai bancali o alle singole bottiglie acquistabili. Un razionamento già visto fin dalla primavera con l’olio.
La carenza di anidride carbonica sta però colpendo anche altri tipi di bevande, come quelle zuccherate, quelle alcoliche e analcoliche, nonché la birra.
C’è chi già si auto-produce Co2
Lo stabilimento Coca-Cola Hbc Italia di Nogara sta già provvedendo ad auto-prodursi l’anidride carbonica per mitigare il problema. Una scelta che molto probabilmente, toccherà anche ad altri. Almeno che dalle urne di settembre non esca un governo che si riavvicini alla Russia. Ma guardando a destra e a sinistra, e coi Cinquestelle fortemente ridimensionatisi, la vedo dura.