Abruzzo Red per una notte: l’assurdo balletto dei colore vissuto dalla Regione

Abruzzo, Regione troppo spesso dimenticata malgrado le sue bellezze naturalistiche e culturali. Balzata tristemente agli onori delle cronache qualche anno fa per il terremoto che ha colpito L’Aquila e la sua provincia. Il quale ha inferto un duro colpo psicologico e patrimoniale, le cui conseguenze si fanno sentire ancora oggi.

Una zona che paga, a livello di turismo balneare, la vicinanza a paesi che costano meno come la Croazia. Ma anche una qualità del mare, come del resto le confinanti regioni e l’Emilia Romagna, meno attrattiva rispetto alla Puglia che conclude la costa Est del nostro Paese.

L’Abruzzo non è stato ovviamente risparmiato dal Covid-19. Con 31.740 casi totali e 1.029 morti al momento della scrittura. Finendo pure in zona Rossa. Tuttavia, in questi giorni si è verificato un balletto di colori. Che ha portato la regione ad essere addirittura rossa per un solo giorno. Ecco l’ennesimo pasticcio del Governo Conte bis.

Covid-19 in Abruzzo: regione zona rossa per una sola notte

abruzzo zona rossa arancione

Come riporta Il Primato Nazionale, il cambio di colore repentino si è verificato tra l’11 e il 13 dicembre. Quando la regione che ha dato i natali a Gabriele D’Annunzio, Ennio Flaiano, Ignazio Silone, Benedetto Croce o al Mazzarino, è diventata prima arancione, poi rossa e poi di nuovo arancione. Il tutto, per la confusione generale dei suoi cittadini.

In pratica, l’Abruzzo è tornato zona rossa per un giorno dopo che il Tar, su richiesta del governo, ha sospeso l’ordinanza con cui la regione era diventata arancione. Tuttavia, il ministro della Salute Roberto Speranza ha poi firmato un’ordinanza con cui l’Abruzzo tornerà arancione dal 13 dicembre. Un balletto di colori che non fa che aumentare disagio e rabbia per gli abruzzesi, a partire dai negozianti.

Un balletto di colori frutto della “ripicca” del governo Conte per la decisione del presidente dell’Abruzzo di anticipare il passaggio alla zona arancione. Una decisione non casuale, dovuta al fatto che, a detta del Governatore Marco Marsilio, la regione ha da 2 settimane dei numeri da “zona arancione, tendente al giallo“.

Il governatore poi spiega:

dopo che il Tar ha negato per due giorni l’esistenza di un ‘pericolo’ così grave da giustificare un provvedimento d’urgenza, era chiaro che oggi il governo avrebbe potuto provocare solo il risultato di vedere una regione cambiare colore tre volte in tre giorni. Incuranti delle conseguenze pratiche nella vita delle persone, pur di poter esibire lo scalpo del reprobo Abruzzo

Il governo però, per bocca del Ministro per gli affari regionali Francesco Boccia, ha così difeso la scelta del Governo:

Il Tar ha messo ordine e questa vicenda si chiude con un messaggio chiaro: nessuno arbitrariamente può modificare le diverse fasce (…) Con la sentenza del Tar Abruzzo è stato ripristinato il principio della tutela prioritaria della salute. E’ necessario sempre lavorare insieme, soprattutto quando si devono prendere decisioni che impattano sulla tutela della salute dei cittadini

Dunque, siamo al solito balletto stato centrale-enti locali che crea solo disagi e confusioni nei cittadini. Tra Governatori che ora vogliono allentare le misure, ora restringerle (vedi De Luca in Campania). Un braccio di ferro che va ovviamente a discapito della salute mentale ed economica del cittadini. Già provati da quasi un anno di lotta. In primis, contro le incertezze delle istituzioni.

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