Berlusconi risorge ancora: i veri motivi dei 3 ministeri a Forza Italia

Da una decina di anni a questa parte, Silvio Berlusconi viene dato politicamente finito. Dopo il Golpe finanziario subito a novembre 2011 a colpi di spread, si riteneva ormai la sua stagione politica al capolinea. Lui, uomo delle televisioni, ormai anacronistico in un mondo virtuale.

Ed invece, per poco non vinse le politiche del 2013, grazie ad una campagna elettorale incredibile in ogni programma televisivo (si ricorderà il teatrino da Santoro con Travaglio). Finendo pure al governo col Pd anche se per un breve periodo. E poi nel 2018, quando pur passando la leadership a Salvini del centrodestra per ragioni di consenso elettorale, è riuscito comunque a ritagliarsi una sua fetta in Parlamento. Nel mezzo, tante comparsate ed indicazioni di voto, tra un problema di salute e l’altro.

Ed ora, nel nascente governo Draghi, è riuscito pure a piazzare tre Ministri. Pur avendo la metà dei voti di Lega e Pd e 4 volte i voti in meno del M5S.

Ma dietro la presenza al governo si celano ragioni profonde

Berlusconi e quella lunga amicizia con Draghi

draghi berlusconi

Quel “Grazie per essere venuto” che Mario Draghi ha rivolto a Silvio Berlusconi nell’ultima consultazione con i delegati di Forza Italia, sintetizza bene la presenza del Cavaliere nel governo Draghi con 3 ministeri.

Come racconta Strettoweb, si tratta di una amicizia partita nel 1994, quando, insediatosi per la prima volta al governo, Berlusconi confermò Draghi nel ruolo di Direttore Generale del Ministero del Tesoro. Per poi rifarlo nel 2001, quando tornò a Palazzo Chigi.

Nel 2005 Forza Italia appoggiò la candidatura di Mario Draghi come Presidente della Banca d’Italia e nel 2011 Berlusconi risultò fondamentale nell’elezione dell’attuale Premier come presidente della Banca Centrale Europea.

Lo raccontò nel corso di una intervista al programma curato e condotto da Nicola Porro su Rete 4 Quarta Repubblica. Affermando che si stava per eleggere il candidato proposto dalla Merkel, il presidente della banca centrale tedesca, la Bundesbank. Tuttavia, Berlusconi prese l’aereo per incontrare i suoi omologhi europei e convincerli che la Germania aveva già fin troppo potere. Riuscendo di fatto a convincerli, eccetto ovviamente la Germania e la fedele Francia allora guidata da Sarkozy (si ricorderà il sorrisino che i due si rivolsero nel parlare dell’Italia).

Anche la Finlandia votò il candidato della Merkel ma solo perché il Premier era ricoverato e uscì dall’ospedale solo per votare per poi farvi ritorno.

Forza Italia stesso numero ministri Lega e Pd

ministri forza italia governo draghi

Forza Italia ha come detto 3 ministeri su 23, praticamente lo stesso numero di Lega e Pd (malgrado questi ultimi abbiano ottenuto il doppio dei suoi voti) e solo uno in meno al M5S (che ha avuto 4 volte i suoi voti):

  • la Gelmini, quella che ha contribuito a distruggere la scuola italiana
  • la Carfagna, voce critica da tempo del partito che andava accontentata
  • Brunetta, quello che disse che Napoli e Caserta erano il cancro dell’Italia

Nelle ultime ore è poi emerso un retroscena secondo cui Berlusconi avrebbe indicato Tajani e la Bernini invece degli ultimi 2. Ma Draghi avrebbe preferito di no perché Tajani è un capo partito e si sarebbe dovuto aprire anche a quelli degli altri partiti (Salvini, Zingaretti e Renzi. Però Di Maio?), mentre la Bernini è considerata troppo filo-sovranista.

Comunque, retroscena a parte che cambiano poco la sostanza, qualcuno diceva: “le radici profonde non gelano mai“. Peccato che siano fradici e producano frutti marci.

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